The Duel – 3

Qual è il rapporto tra creatività umana e intelligenza artificiale? Abbiamo chiesto agli studi di architettura e design di rispondere ad almeno due delle domande che seguono. Ecco le risposte di: Roberto Lazzeroni, Piero Lissoni, MAP Project, Alberto Meda, Francesco Meda, Mist-O

Roberto Lazzeroni, Piero Lissoni, MAP Project, Alberto Meda, Francesco Meda, Mist-O
Roberto Lazzeroni, Piero Lissoni, MAP Project, Alberto Meda, Francesco Meda, Mist-O

1. La tecnologia di Ai che genera immagini con input testuali eleva la creatività umana o la rende obsoleta?
2. Gli strumenti tecnologici possono arrivare a rimpiazzare i professionisti nel settore creativo? Vedremo scomparire alcune professioni e nascerne di nuove?
3. In alcuni contesti i robot aumentano le opportunità di lavoro. Secondo voi, anche questo può essere il caso?
4. C’è una macchina e/o software che vorrebbe poter utilizzare ma che ancora non esiste?
5. Il suo modo di progettare verrà influenzato dall’evoluzione tecnologica?
6. Ha senso secondo lei mettere sullo stesso piano creatività umana e “creatività artificiale”? È possibile un’interazione profonda tra loro?

Roberto Lazzeroni
Roberto Lazzeroni

Roberto Lazzeroni

1. L’intelligenza artificiale e la robotica ci pongono di fronte ad innovazioni e sfide ma anche a nuovi interrogativi: la creatività umana si eleva o viene superata dalla tecnologia AI…. Io credo che la tecnologia sia uno strumento al servizio dell’uomo in una visione distopica del futuro, possiamo pensare a scenari diversi se non si mette al centro del progresso l’essere umano.
5. Il nostro modo di progettare è sempre stato influenzato dall’evoluzione tecnologica, la mia generazione ha iniziato a disegnare ai tecnigrafi, con la grafite e le penne a china sulla carta lucida. Il computer e tutti i programmi sono stati la vera rivoluzione che ha cambiato, in maniera importante, il lavoro del designer. Penso che la tecnologia di AI lo cambierà ancora di più.

Piero Lissoni - Photo © Veronica Gaido
Piero Lissoni – Photo © Veronica Gaido

Piero Lissoni

4. Non c’è, basta usare il cervello.
5. Il mio modo di progettare è sempre stato influenzato dalla tecnologia, quindi lo sarà anche in futuro. Fare il progettista non vuole dire solo lavorare sullo stile, c’è sempre un’interazione con la tecnologia e l’innovazione e molto spesso i mondi si mischiano: la tecnologia influenza lo stile e viceversa.

Emilie Robinson
Emilie Robinson

MAP Project (Emilie Robinson, Lead Designer at Map)

2. Alcune professioni scompariranno con l’aumento dell’automazione, ma le opportunità creative che emergeranno con l’avanzare degli strumenti tecnologici sono estremamente stimolanti. La vedo come una nuova sfida creativa, una possibilità per i designer di attrezzarsi per il mondo futuro.
6. Per me la creatività umana è qualcosa che non si può replicare. La creatività artificiale può avere un impatto positivo in una serie di settori, ma non riesce a catturare la gioia del design allo stesso modo: celebrando il processo, fallendo e imparando da esso, interagendo e connettendosi con le persone. Il design dovrebbe sempre essere incentrato sull’uomo. In Map Project Office ci concentriamo sulla fusione tra digitale e fisico. È nostra responsabilità di designer esplorare e ridefinire le interazioni più profonde tra uomo e macchina.

Alberto Meda
Alberto Meda

Alberta Meda

2. I professionisti che sviluppano idee basate su un approccio di tipo linguistico potrebbero essere colpiti, quelli che hanno un approccio “costruttivo”cioè sviluppano idee e le mettono in forma  in  coerenza con la fisicità di un materiale e della sua  tecnica no!  perché ne conoscono le prestazioni essendo esseri senzienti. Ai non sa cosa sia un gatto, ne conosce solo l’insieme di pixel che lo rappresentano.

Francesco Meda - Photo © Stefano Galuzzi
Francesco Meda – Photo © Stefano Galuzzi

Francesco Meda

1. Ho fatto rispondere questa domanda a CHAT GPT! L’uso della tecnologia di intelligenza artificiale (AI) per generare immagini a partire da input testuali può essere considerato sia come un’opportunità che come una sfida per la creatività umana. Da un lato, l’AI può aiutare a liberare la creatività umana, consentendo di generare idee e immagini che altrimenti potrebbero essere difficili da concepire o realizzare. Ad esempio, i designer possono utilizzare l’AI per creare rapidamente schizzi di progettazione basati su descrizioni testuali, aiutandoli a sperimentare e iterare idee in modo più rapido ed efficiente. D’altro canto, l’uso dell’AI per generare immagini potrebbe anche minare la creatività umana in alcuni casi. Ad esempio, se la tecnologia diventa così avanzata da generare immagini che sembrano molto realistiche, i designer potrebbero diventare dipendenti dall’AI per creare il lavoro al posto loro, invece di cercare di sviluppare idee creative proprie. In generale, l’AI può essere un potente strumento per migliorare la creatività umana, ma è importante che i professionisti rimangano consapevoli dei suoi limiti e che continuino a sviluppare le loro capacità creative in modo indipendente.
4. Si, a volte mi piacerebbe poter avere una macchina per modificare il tempo.

Mist-O
Mist-O

Mist-O

1. Potrebbe elevare la creatività se esiste a monte una direzione verso la quale tendere ed un’idea di cosa si vuole ottenere in modo da controllare l’output, altrimenti non so se si possa definire ancora creatività.
3. Come in ogni rivoluzione aumenteranno e nasceranno nuove opportunità di lavoro, ma a spese molte categorie esistenti. Il rischio è che le spese siano troppo elevate e l’uomo diventi “inutile”.