Private residence, Barcelona - Photo © Daniel Schäfer
Private residence, Barcelona - Photo © Daniel Schäfer
DATA SHEET

Furnishings: Stem lamp La Cicogne, 177 Kensington Barcelona – Cabinet by Charlotte Perriand 1958, Antigues Materies – Table lamp Bach, Federico Correa & Alfonso Milá (1970) – Mesa-Escultura Leda by Salvador Dalí (BD ediciones de arte) – Lamps by Omalight – Handmade rugs produced in Turkestan (Iran) – Batlló double seat, Antoni Gaudí (BD Barcelona) – Houdini chairs by Stefan Diez (E15) – Table in natural wood by Jordi Vilanova, 1960 – Original African chairs, 1950 ca. – Explorer vases by Jaime Hayon for BD Barcelona – Ceramic objects by Ciella Mar – Chairs designed by Antoni de Moragas in 1954 – Bauche 1946 chair by Charlotte Perriand – White table by Alex March
Paintings: Viento, Camino, Nobles and Alma series by Iñaki Moreno
Sculptures: Julio Bono, José Berlanga
Stylist: Erika G. Lee
Photo credits: Daniel Schäfer

Il contesto, ovviamente esclusivo, è la zona elegante e tranquilla del Parque Turó, a Barcellona. Il progettista è invece l’interior designer Alex March, con alle spalle trasversali esperienze che includono l’antiquariato, il cinema e l’arte contemporanea. “Quando con il mio studio realizziamo un progetto”, spiega il designer “siamo interessati ad approfondire e comprendere le esigenze personali di ogni cliente, connettendoci con la sua visione allo scopo di scoprire e rispettare la sua autenticità. Qualcosa che traduciamo in spazi e oggetti molto pensati, che custodiscono una storia intima e personale”.

Con questo approccio March si è recentemente accostato alla rilettura del vasto appartamento (260 metri quadrati) di una cliente amante dell’arte contemporanea, e in particolare dei grandi quadri dell’artista maiorchino Iñaki Moreno che infatti connotano con gusto espressionista gli spazi principali della residenza. Obiettivo era anche la volontà di preservare, recuperandolo ma aggiornandolo alle nuove esigenze con largo uso del legno di rovere massello, un edificio rurale degli anni Venti.

March ha qui abbinato un sofisticato e calibratissimo studio cromatico, giocato su calde sfumature mediterranee accese da echi africani, a grandi classici del design e raffinati pezzi unici di alto artigianato, come le lampade del designer di origine afgana Omar Sherzad (Omalight) o i tappeti in lana provenienti dal Turkestan. Altri oggetti e arredi sono anonimi vintage, recuperati in gallerie specializzate.

“L’arte e l’artigianato sono sempre presenti nelle nostre creazioni” afferma March. “Selezioniamo coscienziosamente pezzi di epoche diverse che recuperiamo, conserviamo e valorizziamo, trasformandoli in un elemento indispensabile e trasformante. In questo caso la cliente desiderava un nuovo rapporto con la sua casa, che voleva insieme stimolante e senza tempo, elegante e allegra, equilibrata ma piena di carattere”.

Protagonista indiscusso della zona giorno è il grande tavolo-scultura Leda, disegnato da Salvador Dalì e prodotto da BD Ediciones. Sopra di esso l’uovo in marmo di Carrara trae diretta ispirazione dal dipinto Femme à tête de roses (1935) del maestro surrealista. Un cabinet disegnato da Charlotte Perriand nel 1958 sorregge invece un quadro composto da disegni originali di Piero Fornesetti e da una scultura di Julio Bono.

Nella zona pranzo l’iconica doppia seduta Batlló, disegnata da Antoni Gaudí per l’omonima, celebre Casa barcellonese e prodotta da BD Ediciones, affianca un tavolo in legno naturale disegnato da Jordi Vilanova nel 1960. Suggestioni africane tornano nella intima e rilassante camera padronale, in cui spicca un intramontabile classico dégagé del design internazionale come la poltrona in legno e paglia Bauche 1946 di Charlotte Perriand.