DATA SHEET
Interior design: Viruta Lab
Exterior metal carpentry: Cortizo
Interior carpentry and headboards: on design by Viruta Lab
Furnishings: De Sede, IKB 191, Studio Bañón, Judith Sanquintín, Llop Madrid, Tristán Domeneq Casa, Bacbac Studio, Judith Sanquintín, Llop Madrid
Lighting: Jung, Aromas del Campo
Porcelain countertop and cladding: Living Ceramics
Herringbone drawing paper: Saint Honoré
Curtains, cushions, fabrics, rugs: Pannno, C&C Milano, Matarranz, Rols Carpet
Art Direction & Home Staging: Viruta Lab, FHE Art Studio
Photos: Paloma Pacheco
È una progettualità non convenzionale quella di David Puerta e María Daroz dello studio Viruta Lab, nella quale confluiscono la passione per l’arte di lui e quella per la danza di lei. È dunque una conseguenza naturale che, per la riqualifica di un piccolo appartamento nel quartiere Salesas di Madrid, entrambi si siano lasciati ispirare dalla poesia Anocheció Madrid di José Bergamín, autore spagnolo del XX secolo. La composizione, appassionata osservazione di tratti affascinanti della città, rivive in ogni angolo di questo appartamento costruito negli anni ’80, guidando l’intero progetto. Uno spazio compatto di circa 50 mq caratterizzato da una frammentazione soffocante. Seguendo le parole del poeta – «Luci viventi distribuivano le sue strade, popolando la città, più che di gente di lampi di luce splendente che incantava l’aria di gioia.»



I designer hanno rimosso le partizioni svelando completamente l’intera pianta rettangolare dell’abitazione, semplificata ora in tre zone (anziché sei), con il solo bagno ad essere stanza completamente indipendente. La luce naturale può così entrare da entrambi i lati dell’appartamento, creando un ambiente vibrante e ben ventilato. Ampliando anche le viste diagonali e la percezione delle dimensioni del pavimento, preservato nella sua versione originale in legno.




Persino l’ingresso risulta definito da due finestre sfaccettate che simulano un bovindo contemporaneo, distribuendo uniformemente il fascio luminoso tra la zona giorno e quella notte. E una parete divisoria in vetro dal look anni ‘50, ideata dallo studio e realizzata su misura, separa l’area relax migliorando ulteriormente la luminosità complessiva. «… Cadde la notte di Madrid, così sembrava rivestita nel vetro più trasparente…». Altri versi di Bergamín sono palpabili nella scelta delle soluzioni arredative.
«Città notturna in un’urna del suo ghiaccio», sono l’input per una struttura a muro in tono cashmere incorniciata da bordi in legno di rovere, che non solo livella le differenze di altezza dei soffitti, ma incorpora anche il sistema di climatizzazione. Un contrappunto al tessuto grigio a spina di pesce dei tappeti in lana, che ricorda malinconici giorni di pioggia… «Come un diamante in velluto nero». Viruta Lab sceglie diverse icone del design degli anni ’50 e ’70, pezzi di carattere che risaltano accanto all’acciaio cromato a freddo e sabbiato, capaci di adattarsi a diverse zone della residenza, considerato lo spazio limitato. Pensiero visibile anche nella cucina, sviluppata su due fasce, in perfetta armonia con l’estetica globale.