Rosewood Munich Swimming pool - photo © Davide Lovatti
DATA SHEET

Client: Rosewood Hotel Group
Restoration and construction: Hilmer Sattler Architekten Ahlers Albrecht
Interior design: Tara Bernerd & Partners
Interior Design ristorante e bar: DiPPOLD
Procurement: FEURING Hotel Development Europa
Bathrooms: Apaiser, Laufen, Duravit Hansgrohe, Gessi, BetteFritzroy of London, Villeroy & Boch, Jee-O
Furniture: bespoke designed by Tara Bernerd & Partners; Artisan. B&B Italia, Brabbu, Baxter, Classicon, Desiree, Gallotti & Radice, Gervasoni, Gianfranco Ferré, Gubi, Gloster Furniture, Janus Et Cie, Kettal, Manutti, Minotti, Munna, Parla, Porada, Ritzwell, Sancal Diseno, & Tradition
Lithting consultant: SLB Berlin
Lighting: Bert Frank, Circa Lighting, CTO lighting, Flos, Heathfield & Co, Pamono, Visual Comfort

È un continuo dialogo fra antico e nuovo, genius loci e contemporaneità. O come dice Tara Bernerd, CEO dello studio londinese Tara Bernerd & Partners, che ne ha curato l’interior: “una combinazione dei due diversi caratteri della città di Monaco…che fonde senza soluzione di continuità gli elementi storici delicatamente restaurati con un’estetica contemporanea proiettata nel futuro”. Prima di diventare un hotel di lusso, Rosewood Munich era una banca e anche una residenza aristocratica, il Palais Neuhaus-Preysing. 

A ospitare le 132 camere e suite, la Spa in marmo Calacatta gold, il ristorante e il bar concepito come un’installazione artistica (questi ultimi nati dall’estro creativo di DiPPOLD Interior Design), sono proprio i due storici edifici contigui, fusi in un’unica proprietà dal team di Hilmer Sattler Architekten Ahlers Albrecht, che ne ha curato il restauro. Tre studi progettuali al servizio di un’unica proprietà nel cuore della capitale bavarese, non sono una novità per la blasonata catena d’hotellerie internazionale: «Selezioniamo attentamente i designer e gli artisti che meglio si allineano alla nostra visione», ha dichiarato Trish Luyckx, Vice Presidente Esecutivo del Rosewood Hotel Group.

 Il risultato è un hotel dall’eleganza senza tempo, evidente fin dall’ingresso, dove la monumentale scalinata barocca dell’ex State Bank of Bavaria, accompagna alla reception (decisamente più contemporanea) spalancata con grandi finestre sul cortile. In questo spazio simile a un salotto, le cornici di marmo e le boiserie in legno scuro richiamano le chiese locali, i mobili e i tappeti d’ispirazione mid-century evocano invece atmosfere domestiche scandite da palette neutre e tessuti raffinati, dai velluti verde muschio, ai tweed nei toni della terra, agli accenti in pelle marrone chiaro e blu navy di alcuni divani.

La zona del check-in è una presenza discreta, un ambiente-cocoon avvolto da pannelli di pelle, con al centro il bancone su misura disegnato da TBP in ottone e pietra. Il Winter Garden, al contrario, è dominato dalla luce naturale: illumina i divani, tutti diversi, i tavoli in marmo e il grande camino bifacciale in pietra color ocra.

Nelle camere, il legno chiaro di mobili e boiserie si sposa ai tappeti color crema dal piglio sartoriale, ai pannelli laccati in legno e pietra del mobile-bar (nelle suite) e alle testate imbottite dei letti, rivestite in un morbido tessuto di lana. Eleganti i bagni con i pavimenti in pietra chiara e i mobili-lavabo in legno e marmo, ma la vera sorpresa sono le “houses”, residenze con servizio di maggiordomo dotate di ampi spazi per il relax e per il lavoro, che nei nomi rendono omaggio alla famiglia reale bavarese. 

Quella intitolata alla Prinzessin Ferdinande ha un salottino ricavato in un ponte di vetro sospeso che un tempo collegava due edifici, la Casa Re Maximilian vanta invece un grande tavolo per cene conviviali, un camino e una terrazza privata con vista diretta sulla Cattedrale. Ovunque, gli arredi sartoriali sono abbinati a opere d’arte e oggetti preziosi, come le porcellane realizzate per l’hotel dalla manifattura Royal Nymphenburg, presente a Monaco dal 1747.