Screenshot
DATA SHEET

Owner: Christian Schallert/Brummell Projects
Architecture and Interior design: Bergendy Cooke, Amine Abouraoui
Furnishings: custom made; Olivari
Lighting: Vesoi, Ingo Maurer
Bathrooms: Neve
Photo credits: Emily Andrews, Ely Sanchez, La Dichosa

Proprio accanto ai famosi Giardini Majorelle di Marrakech che circondano il museo dedicato a Yves Saint Laurent sorge il boutique hotel Maison Brummell Majorelle, voluto dall’albergatore austriaco Christian Schallert con l’idea di ospitare amici, familiari e viaggiatori da tutto il mondo. C’è posto per un massimo di 16 ospiti nell’edificio di nuova costruzione che ha richiesto 3 anni di lavoro e che ora si integra armoniosamente nel luogo. L’architetto neozelandese Bergendy Cooke e l’architetto marocchino Amine Abouraoui hanno unito le forze nel creare un unicum ispirato all’architettura araba ma interpretata da occhi contemporanei. I progettisti infatti si sono tenuti alla larga da ogni forma di riproduzione, intenzionati a omaggiare la ricca storia del Paese prendendone i riferimenti in maniera meno tradizionale. Una funzione importante della Maison è il relax e la contemplazione, e bisognava dunque evocarne l’atmosfera tranquilla e gioiosa.

Nell’abbondanza di vegetazione lussureggiante e acqua corrente che richiama il concetto di oasi, l’alternanza di pieni e vuoti, dentro e fuori la struttura, accompagna i tempi di decompressione e attività nella Maison, che ospita un hammam con sala massaggi, bagno turco e piscina riscaldata. Come se, partendo da un monoblocco, gli architetti avessero scolpito incavature e misure colme in scala variabile.

Un lavoro di sottrazione e addizione che fornisce una varietà di esperienze spaziali attraverso luce e ombra. E anche i giardini circostanti utilizzano un linguaggio similare, con stratificazioni di livelli variabili di piante e fogliame. Le superfici esterne e interne danno un chiaro esempio dei metodi di costruzione tradizionali e del patrimonio artigianale marocchino.

Come la Pisé, tecnica che utilizza una miscela di terra e calce viva declinata in un Rosa Marrakech; il Tadelakt, intonaco lucidato a mano che richiede un’incredibile abilità; le Bejmat, piastrelle fatte a mano, e il Terrazzo, in grigio e rosa, che definisce gli spazi estendendosi fino a creare lavabi e vasche da bagno. Agli artigiani locali è stata affidata anche la realizzazione su misura di alcuni arredi, miscelati a elementi di design, tra cui le lampade a sospensione di Vesoi e quelle di Ingo Maurer, i rubinetti del brand Neve, le maniglie per le porte Lama disegnate da Gio Ponti e prodotte da Olivari.