5 rue du Vertbois by Biro Fernier
5 rue du Vertbois by Biro Fernier
DATA SHEET

Architecture: Moussafir Architectes, Inside Outside
Construction companies: Lisandre, Rok, Kozac, Tischlerei Bereuter, Oleolift, Lenco
Photo credits: Hervé Abbadie

5 rue du Vertbois by Biro Fernier

Una struttura neutra e generica. Così si presentava l’edificio parigino progettato negli anni ’70 dallo studio Biro Fernier e oggetto di recente ristrutturazione per essere trasformato da luogo commerciale a destinazione mista con uffici e appartamenti. Moussafir Architects, e Inside Outside per la sola facciata di 5 rue du Vertbois, hanno saputo valorizzarlo evidenziandone le potenzialità originarie.

Fortunatamente, pur trovandosi nel cuore del Marais, quartiere composto interamente da edifici storici protetti, per questo edificio le autorità locali hanno stabilito l’assenza di interesse culturale, facilitando così la trasformazione sia della distribuzione interna che del suo involucro. Un raro esempio di boom economico francese del dopoguerra, realizzato in cemento armato precompresso – innovativo per l’epoca – e composto da 7 piani con un parcheggio sotterraneo di 3 livelli.

A guidare le nuove scelte architettoniche è stata la qualità principale della costruzione originaria e cioè i piani a pianta aperta senza colonne intermedie. Cosicché, proprio per evidenziare il ruolo portante dello scheletro, scale, parapetti, pavimenti, soffitto, facciate sono stati sospesi e dissociati dalla struttura, apparendo come elementi ‘presi in prestito’. Lo stesso sistema razionale di travi-pilastri ha facilitato il passaggio da uso unico a misto.

 Con la decisione da parte dei progettisti di non differenziare gli spazi abitativi dagli uffici, e di progettare gli appartamenti come i luoghi di lavoro. La facciata su rue du Vertbois di Inside Outside, in collaborazione con Moussafir Architects, ne è la prima constatazione. Una vera e propria architettura tessile – firma riconoscibile di Inside Outside – si estende su quattro livelli lungo l’esterno in vetro e acciaio, con lo scopo sia di filtrare la luce naturale rinfrescando gli spazi interni, sia di dialogare con l’architettura dell’edificio. 

È un sipario ombreggiante flessibile che sul tessuto riporta perforazioni circolari e la sagoma di un grande ‘Prunus Lusitanica’ (alloro portoghese). La rete diventa in questo modo permeabile al vento e proietta al tempo stesso giocosi fasci di luce naturale all’interno.

Un sistema motorizzato con sensori integrati guida il movimento, indipendente su ogni piano. Sul lato del cortile, invece, la facciata continua liscia e sottile è stata sostituita da un gioco di volumi che generano spazi intermedi, con grandi finestre affacciate sul giardino per punti d’osservazione diversificati.