Il mercato del design da collezione si colloca a cavallo tra funzionalità e ricerca artistica. Ed è spesso attraversato da tendenze veloci, che infiammano il pubblico ma dopo poche stagioni si sgonfiano. In un ambito come questo, avere delle basi solide è un requisito molto utile. È il caso di Renaud Vuaillat, francese a New York, il fondatore della galleria Twenty First.
Quella di Vuaillat è una storia di passione unita a fiuto per gli affari: a poco più di vent’anni aveva aperto uno stand al marché Serpette, uno dei più blasonati del Marché aux Puces di Saint-Ouen, alle porte di Parigi, dove si occupava di pezzi del 18esimo secolo. «Negli anni ’90, il Marché aux Puces era il centro del commercio di antiquariato», racconta. «Sembrava che tutto il mondo venisse a comprare mobili e oggetti, il mercato era eclettico e vario come la clientela, che spaziava dai commercianti parigini e britannici ai designer statunitensi, alle celebrities».
Era un momento di grande dinamismo, aiutato dal cambio monetario particolarmente favorevole per gli americani. Vuaillat apre una galleria in Saint-Germain, nel cosiddetto Carré Rive Gauche. Però i pezzi interessanti del 18esimo e del 19esimo secolo erano sempre meno frequenti. E il gusto di Vuaillat stava esplorando nuovi territori: nei primi anni 2000 inizia a interessarsi alla creazione contemporanea, presentando progetti attuali insieme a pezzi d’antiquariato.
Nello stesso periodo matura la decisione di stabilirsi a New York, mercato più dinamico e divertente, dove apre la sua nuova galleria (all’inizio a Chelsea, dal 2018 a TriBeCa): «Il mercato USA è fantastico perché i clienti sono aperti alla novità. Hanno un senso di eccitazione e spontaneità, sono in un certo senso come bambini», spiega. Vuaillat inizia a frequentare i luoghi chiave della creazione contemporanea e diventa il gallerista di una lunga serie di progettisti, tutti accomunati da un rapporto diretto con la materia. Scultori dediti a un tipo di arte funzionale.
Da Valentin Loellmann, che modella il legno dandogli forme fluide, a Marcin Rusak che crea mobili in resina, fiori e foglie (ricordo del passato: i suoi genitori avevano erano floricultori), al “metallurgo” Erwan Boulloud, gli artisti/designer con cui Vuaillat lavora contribuiscono a definire un nuovo concetto di arti applicate.
Per il gallerista, il pubblico di riferimento è spesso anagraficamente giovane, che lui incoraggia a essere curioso, a sperimentare, ad accostare epoche diverse. «Internet ha cambiato il mercato: la disponibilità di informazioni rende tutto più trasparente e i clienti più informati», conclude. Le condizioni ottimali per portare avanti una ricerca personale, definendo una nuova estetica. Pensando al futuro.