DATA SHEET
Shipyard: Conrad
Naval architect: Diana Yacht Design
Exterior designer: Reymond Langton
Interior, styling, outdoor layout designer: m2atelier
Project manager: Nicolai Yacht Consulting & Project Management
Type: Full displacement motor yacht
Construction: Steel hull / Aluminum superstructure
Overall length: 44.27 M
Max beam: 8.90 M
Cruising/Max speed: 11/13 Knots
Engines: 2X Cat C18 Acert, B-Rated, 500Kw @ 2100Rpm
Furnisings: Minotti, Golran, Flexform, Holly Hunt, B&B Italia, Dedon, Arper
Ligting: Talenti, Zafferano, BCM, Vibia, Armani Casa, Viabizzuno
Photo credits: Lorenzo Pennati, courtesy of Conrad
La costruzione del nuovo Conrad Ace, prima unità della serie C144, è il risultato di una complessa concertazione di parti. Lo scafo è stato disegnato dallo studio britannico Reymond Langton, l’architettura navale è dello studio olandese Diana Yacht Design, mentre Nicolai Yacht Consulting & Project Management, in qualità di consulente e Owner’s Representative, ha assistito l’armatore durante la fase precontrattuale e ha gestito il progetto e la sua costruzione.
Lo studio di architettura m2atelier di Marco Bonelli e Marijana Radovic ha, infine, accettato la sfida di progettare tutti gli interni, lo styling e il layout delle zone esterne di questo importante superyacht, che vanta 497 tonnellate lorde e 44,5 metri di lunghezza. Il personale concetto di abitazione contemporanea degli architetti, applicato all’imbarcazione, è mirato a smontare la rigidità e i modelli nautici consueti che rischiano di essere disfunzionali. Dirigendosi, invece, verso un nuovo modo di abitare il mare, più fluido e informale. Il lavoro si concentra su concetti di prospettiva e proporzione del layout.
“La barca – spiegano i progettisti – nasceva con un’impostazione più standard: noi abbiamo lavorato sulle aperture, gli allineamenti, la fluidificazione degli spazi, le prospettive, la continuità spaziale, le proporzioni, per cercare di ampliare la percezione generale dello spazio. L’effetto, entrando, è che ci si trovi all’interno di un’imbarcazione più grande”.
Domina una sensazione di continuità e di ‘abitare flottante’, accentuata dall’uso di porte scorrevoli a scomparsa e a tutta altezza, ma soprattutto dalla scelta di disegnare la quasi totalità degli arredi sospesi da terra. Dal grande sofa-bench sospeso del salone al letto, ai comodini e ancora al divano della master cabin, che si mostrano in un equilibrio lieve e senza gravità.
In quest’ottica di trasparenza e essenzialità, lo studio rivede anche funzioni non strettamente necessarie, rinunciando ad esempio al tavolo da pranzo fisso nel salone, a favore di una continuità prospettica con il deck esterno, con i divani distribuiti nello spazio in modo preciso ma libero. Anche i materiali sono ridotti e selezionatissimi, mirando all’alta qualità della lavorazione piuttosto che a un mix opulente. Prevalgono il legno (rovere chiaro per gli interni, teak per gli esterni), marmo (soprattutto nei bagni), pelle nei toni del grigio, tessuti chiari, metallo scuro.
L’idea della non-saturazione è stata adottata anche per tutti gli altri spazi outdoor, dove anziché densificare, si è preferito rarefare e piuttosto moltiplicare i luoghi abitabili. La spiaggia di poppa è attrezzata con un divano integrato facilmente convertibile in sunbed per trasformare un ambito di servizio in un perimetro di relax.
Ogni metro quadro è sfruttato, ogni angolo mostra un punto di vista da sperimentare. Spiccano la scala, avvolta da un involucro in legno con morbidi gradini rivestiti in pelle; la piscina, disegnata su misura e rivestita con micromosaico riciclato; e il cinema all’aperto dotato di schermo a scomparsa che, quando aperto, crea due zone distinte ma allo stesso tempo permeabili.