Objects of Common Interest tra New York e Atene

C’è un filo sottile che collega Long Island City e la capitale greca. È una storia di competenza nella trasformazione dei materiali che parla il linguaggio del design

Objects of Common Interest ©Thomas Razzano

Nella zona industriale del Pireo, ad Atene, c’è il loro laboratorio produttivo: una fabbrica di 800 metri quadrati che produce oggetti di design realizzati in resina. Loro sono Eleni Petaloti e Leonidas Trampoukis, insieme Objects of Common Interest. Il duo, di stanza a New York dal 2016, mantiene attivo uno studio in Grecia, culla di nascita per entrambi, a cui si è affiancato di recente anche uno spazio produttivo.

Tutto ha avuto inizio molti anni fa, quando Eleni, che ancora lavorava nel mondo dell’arte, conobbe Ovidiu Colea, un artigiano rumeno, che guidava a Long Island un laboratorio dedicato alla produzione di oggetti in resina. Ovidiu produceva allora oggetti su commissione di artisti, e piccole riproduzioni della Statua della Libertà per cui i turisti andavano matti. Negli anni, quest’uomo aveva elaborato ricette innovative e segrete, mettendo a punto tecniche mai usate prima.

Objects of Common Interest, Chronos, Design Miami, 2022
Objects of Common Interest, Chronos, Design Miami, 2022

«Dato che Ovidiu era prossimo alla pensione e i suoi figli non avrebbero rilevato la sua attività», spiega Eleni Petaloti, «nel 2022, abbiamo preso il laboratorio di Colea e lo abbiamo trasportato al Pireo, una zona di Atene che in passato ospitava molte fabbriche». L’acquisizione della fabbrica e dei suoi metodi di produzione ha dato agli Objects of Common Interest la possibilità di controllare la produzione, e la massima libertà di sperimentazione.

Eleni e Leonidas si sono conosciuti in Grecia, ai tempi dell’università (nonostante, sorprendentemente, fossero cresciuti a cinque minuti di distanza l’uno dall’altro), solo due anni prima di trasferirsi insieme a New York, e il sogno di ritornare nella loro terra natale per restituire quello che avevano imparato altrove è stata un’idea che ha sempre animato il loro immaginario.

Objects of Common Interest, Chronos, Design Miami, 2022
Objects of Common Interest, Chronos, Design Miami, 2022
Objects of Common Interest, Chronos, Design Miami, 2022

Il primo progetto sfornato dalla fabbrica del Pireo è stato Chronos, un’installazione curata dallo studio milanese Mr.Lawrence per l’ultima edizione di Design Miami, nel dicembre 2022. Ispirata al concetto di tempo, l’installazione si componeva di tre progetti di illuminazione in resina: la lounge chair Polymorph Cast Aluminum e due Metamorphic Rocks, una seduta bassa su ruote, che ricorda le forme organiche di una roccia.

Objects of Common Interest, Light On, Piazza della Libertà, Bergamo, 2023

A completare il paesaggio onirico della mostra di Miami, c’erano due luci Tube, un progetto del 2019, che da allora è stato incorporato in molti dei loro progetti, non da ultima la grande installazione pubblica Light On, concepita per Piazza della Libertà a Bergamo, vincitorice di un concorso internazionale per l’installazione simbolo della Capitale Italiana della Cultura 2023, curata da Federica Sala. L’intervento sull’imponente Casa della Libertà di epoca fascista si compone di un’installazione luminosa a serpentina concepita per connettere il pubblico all’edificio, e di sedute pubbliche realizzate con ritagli di marmo sparse nella piazza.

Objects of Common Interest, Light On, Piazza della Libertà, Bergamo, 2023
Objects of Common Interest, Light On, Piazza della Libertà, Bergamo, 2023

«Le installazioni pubbliche hanno il potere di trasformare, anche per la loro breve durata quando sono temporanee, la vita quotidiana a più livelli, al di là della percezione estetica iniziale», spiegano i designer. «Sconvolgono le norme conosciute e le abitudini consolidate, sfidano i preconcetti di un luogo familiare da anni o da decenni, come nel caso di Piazza de la Libertà a Bergamo». «Con ogni installazione pubblica aggiungiamo un bacino di idee che costruisce la nostra esperienza collettiva per i progetti futuri. Quella di Bergamo è la più grande e la più lunga che abbiamo realizzato fino a oggi ed è una fonte continua e attiva di ispirazione e di informazioni per noi progettisti in relazione alla reazione delle persone che interagiscono con essa».

Objects of Common Interest, Poikilos, Nilufar Depot, 2023 © Ruy Teixeira

La translucenza è un’altra cifra tipica del lavoro dei due designer, già vincitori del Wallpaper* Design Awards e giudici dell’edizione del 2023. Anche la mostra Poikilos, curata da Studio Vedèt per l’atrio gigantesco del Nilufar Depot, lo scorso aprile, in occasione dell’ultima edizione del Salone del Mobile, ruotava attorno questo ingrediente. Si tratta di una collezione di oggetti in resina caratterizzati, appunto, da un’inedita iridescenza, un effetto visivo di una bellezza rara e semplice reso possibile grazie a una delle ricette ideate Ovidiu, nata nel suo laboratorio di Long Island City, e tramandata a Objects of Common Interest.

Objects of Common Interest, Poikilos, Nilufar Depot, 2023 © Ruy Teixeira
Objects of Common Interest, Poikilos, Nilufar Depot, 2023 © Ruy Teixeira

Nella sua forma liquida questa pozione di opalescenza viene colata in stampi e una volta solida viene trattata manualmente come si trattano materiali naturali, come ferro, marmo o legno. Questo approccio, unico nel campo della resina, evita la lavorazione più classica in cui blocchi squadrati vengono tagliati e sagomati usando, ad esempio, macchine a controllo CNC.