Una serie di scatti metafisici ritraggono l’anima sperimentale di JCP Universe, il brand più anticonvenzionale di Jumbo Group: è Projections, lo shooting fotografico curato da Studio Milo con il fotografo Beppe Brancato, un tripudio di collaborazioni che ben sintetizza il concetto di art design.
Citando l’universo teatrale, Studio Milo immagina per JCP Universe una scenografia fatta di “proiezioni”, dove evanescenti quinte, costituite da proiezioni di ambienti ispirati agli elementi primari della natura, si tingono di tonalità talvolta inconsuete per accogliere elementi d’arredo – tavolini, luci, console, sedute e accessori – che paiono catapultati in un universo parallelo.
Un racconto per immagini che ripercorre la storia del marchio, inquadrando i pezzi più celebri in maniera non canonica, con set tra sogno e realtà, per narrare i pezzi come oggetti delle meraviglie, arredi che vanno oltre la funzionalità: «Piero Manzoni amava dire: o l’arte è concettuale, o non è arte», spiega Livio Ballabio, co-fondatore del brand, «allo stesso modo per me o il design è surrealista o non è design».
Nato nel 2016, JCP Universe si distingue per la ricerca libera e fuori dagli schemi che ha portato alla creazione di opere al confine tra l’arte e il design. Sotto la direzione artistica dello studio CTRLZAK, fondato da Katia Meneghini e Thanos Zakopoulos, negli anni il brand ha coinvolto autori come Nanda Vigo, Sam Baron, Matteo Cibic, Richard Hutten.
Sotto lo sguardo curioso del fotografo Beppe Brancato, le creazioni del brand sono elementi totemici e stranianti che, come nei quadri surrealisti, raccontano altro da sé, “proiezioni” di un significato arcano. L’approccio fotografico, totalmente libero, senza luci tradizionali o precise regole, inquadra «un mondo irriverente e magico, figlio di un’ortodossia consolidata e giusta, e che spiazza il fruitore in maniera spontanea», spiega Brancato. Un immaginario straniante, dove perdersi, incantati.