Redwood House, San Francisco - Photo © Joe Fletcher
Redwood House, San Francisco - Photo © Joe Fletcher
DATA SHEET

Owner: Gagan & Jasmin Arneja
Architecture: Albert Lani, Ruth Asawa
Interior design and architecture: Studio Terpeluk
Main Contractor: Saturn Construction
Landscape design: Monica Viarengo
Color consultant: Beatrice Santiccioli
Furnishings: Custom made by Studio Terpeluk; Living Divani, Knoll, Poltrona Frau, Carl Hansen & Søn, Cassina, Glas Italia, ClassiCon, Paola C, Ugo Poggi, Ligne Roset, Artek
Kitchens: Cara De Planta
Lighting: Davide Groppi, Flos, Delta Light, Memphis, Martinelli Luce
Bathrooms: Concrete Collaborative, Boffi, Vola
Walls, Ceilings: Farrow & Ball
Curtains, Fabrics: Dedar
Floor: Arborica
Windows, doors: Orama, Bonelli
Photo credits: Joe Fletcher

Il continuo dialogo tra artigianato, design e la piena espressione della materia sono i punti chiave della progettualità di Brett Terpeluk, fondatore dello Studio Terpeluk, profondamente influenzato dalla decennale collaborazione, in Italia e in California, con l’architetto Renzo Piano. Elementi che non mancano neppure nella ristrutturazione della residenza privata su due piani dolcemente adagiata sulle colline della Noe Valley, a San Francisco, circondata da case in stile vittoriano ed edoardiano, e da una vegetazione lussureggiante.

La richiesta dei proprietari, Gagan e Jasmin Arneja, è stata quella di aumentarne la volumetria, mantenendone però il DNA originario del 1974, definito dal famoso architetto Albert Lanier insieme a sua moglie, la scultrice modernista Ruth Asawa, e caratterizzato da geometrie spigolose, interni in legno di sequoia (da qui il nome Redwood House) e cortili esterni. Un lavoro a dir poco chirurgico quello di Terpeluk e mai aggressivo, riuscito a ricavare ben 89 mq in più – passando da 210 a 299 – con l’aggiunta di una nuova suite per gli ospiti, uno spazio home office, un’area bar e una sala multimediale. Luce e natura prevalgono, grazie alla progettazione di aree esterne su diversi livelli della paesaggista italiana Monica Viarengo, moglie di Terpeluk, riuscita a creare un vero e proprio rifugio verde passando da un assetto curato a uno visivamente selvaggio con l’aiuto di piante autoctone.

Il colore inizia già da qui – arancione, giallo, blu –, portato dal vasto paesaggio costiero californiano. E naturalmente prosegue all’interno, nel quale si mescola alla pavimentazione fatta di assi di abete Douglas dai nodi scuri, ottenute recuperando le palafitte del molo di San Francisco. Ma anche alle superfici e agli elementi strutturali in legno di sequoia, come le travi del tetto spiovente, le pareti divisorie, le mensole integrate.

Si avverte subito l’approccio architettonico sobrio e minimale, allo stesso tempo caldo e invitante. Un paesaggio interno ‘morbido’ vivacizzato dalla madia Lemon Curry disegnata dallo studio per l’ingresso, dal mobile personalizzato della cucina in tinta Orchidea, dalla sgargiante lampada da terra Treetops di Ettore Sottsass per Memphis. Stanze nobilitate da pezzi che hanno fatto la storia del design, come la lampada Pipistrello di Gae Aulenti per Martinelli Luce, la sedia Luisa di Franco Albini o lo sgabello Mexique di Charlotte Perriand, entrambi per Cassina.

“Il colore era un tema ricorrente nella squisita ed eclettica collezione d’arte dei proprietari”, racconta Brett Terpeluk. “Questo è andato perfettamente di pari passo con il mio interesse per il design italiano di metà secolo e il suo uso audace del colore. Abbiamo collaborato con la nostra amica e designer Beatrice Santiccioli per arricchire il progetto con un linguaggio cromatico dedicato e su misura”.

Spicca la scultura rosa dell’artista cinese Wanxin Zhang nel soggiorno, il cui perimetro è delineato da una facciata vetrata interrotta da un grande camino in mattoni di colore marrone scuro. Dietro al divano, una scala scultorea in acciaio annerito e in multistrato di sequoia vintage conduce al livello intermedio. Su questo piano sono collocate la suite per gli ospiti, con un’area salotto privata affacciata sul patio, e la camera da letto padronale dotata di un ampio bagno dai toni pastello.

Nuance che vanno dal rosa chiaro delle marmette al color rosso indiano chiaro delle piastrelle in micro mosaico di plastica, e che fanno da delicato sfondo alla vasca Sabbia di Naoto Fukasawa per Boffi. Infine, il livello inferiore accoglie sala multimediale e spazio home office con angolo cottura, entrambi inondati di abbondante luce naturale che si insinua dolcemente attraverso la ricca e variegata vegetazione.