Design circolare

Sono frutto di un ciclo virtuoso gli elementi di Abstract Landscape in mostra a Milano Design City: dalla materia prima – tronchi secolari rinvenuti sul letto di un fiume - al processo produttivo di Arte 9 Milano, a quello creativo di Elisa Ossino. Esempio di economia circolare in cui il design fa finalmente la sua parte

«La percezione è quella che la natura stessa ci indichi come fare a stare più attenti a non sprecare le risorse». È la riflessione di Elisa Ossino a fronte di un lavoro che ha visto tempi di gestazione lunghi ma che le ha dato il privilegio, meritatissimo, di mettere le mani su una materia preziosa: tronchi fluviali sommersi per migliaia di anni (alcuni superano gli 8000) rinvenuti nei Balcani e trasformati mediante processi innovativi da Arte 9 Milano. L’azienda friulana, che lavora totalmente in linea con i principi di Economia Circolare, compresi i partner scelti con cui condividere una filosofia, apporta valore in ogni fase della lavorazione: dall’estrazione manuale per evitare ogni possibile alterazione, allo stoccaggio che contempla un anno di riposo ad asciugare, con un controllo costante di temperatura e umidità per raggiungere la migliore stabilità dimensionale.

Nasce così AbonosTM legno i cui tronchi vengono etichettati, numerati e suddivisi per dimensione, tipologia e periodo di estrazione. Materia prima che compone Abstract Landscape, insieme ad altre sostenibili, pezzi unici presentati durante Milano Design Citye creati dalla sensibilità di Elisa Ossino che ha saputo trattare con riguardo e creatività prima di tutto la memoria degli elementi.

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Abstract Lanndscape, Elisa Ossino, Arte 9 Milano. Foto ©Alberto Strada.

«Dopo essere entrata nel grande deposito dove i tronchi erano adagiati e rivestiti da una coperta di juta – racconta la progettista – scoprendo i ‘lettini’ ho provato un’emozione fortissima, vederli tutti insieme in questo spazio era come sentire la loro energia. Inoltre, una cosa mi ha molto colpita: i nodi del legno somigliavano a occhi ed è stato come se se si potessero intravedere dei volti». Un altro fattore di fascinazione per Elisa è stato il lavoro degli artigiani, ogni pezzo è realizzato interamente a mano. «Il riavvicinarsi alla tradizione mi ha entusiasmata – continua –, osservare le donne che sanno come carteggiare il legno nel modo giusto per mantenerne le venature e non lasciare segni, un’operazione che richiede una manualità eccellente».

Un sapere tramandato di generazione in generazione che qui si arricchisce di innovazione tecnologica. Per la realizzazione di un tappeto, ad esempio, le sottili lastre in legno sono state accoppiate ad un particolare tessuto che, sottoposto ai test del Catas, lo rende resistente all’abrasione e all’acqua. Mentre per i tavolini, i fogli sono stati incollati su una pietra palladiana proveniente da un’antica cava che segue rigidi protocolli di estrazione.

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Abstract Lanndscape, Elisa Ossino, Arte 9 Milano. Foto ©Alberto Strada.

«Se si inizia a lavorare con questa attenzione, diventerà sempre più un’abitudine e inizieremo a renderci conto di quanto siamo stati scellerati a fare un uso indiscriminato delle risorse della nostra terra e di processi lavorativi altamente inquinanti. Il rinvenimento di questi tronchi meravigliosi non è casuale, è come se tornassero a galla per dirci qualcosa». Un dovere, quello dell’essere umano, nel relazionarsi con l’ambiente con il massimo rispetto e attenzione per tutte le biodiversità. Per questo, accanto all’installazione di Abstract Landscape, la video installazione interattiva del collettivo artistico Kokoschka Revival osserva in maniera ipnotica gli animali nel mondo, contribuendo a porre l’attenzione in maniera pura e semplice sul tema.