Les Haras, Strasbourg, France - Photo © Nicolas Matheus
Les Haras, Strasbourg, France - Photo © Nicolas Matheus
DATA SHEET

Client: Ircad
Hotel operator: Sogeho
Architectural design: Denu & Paradon, Lucquet architectes
Interior design: Agence Jouin Manku (Patrick Jouin, Sanjit Manku)
Lighting design: Charles Vicarini
Furnishings: Pedrali, Busnelli, Lignet Roset, custom made
Lightings: Astropol
Photo credits: Nicolas Mathéus

L’intervento di recupero dell’architettura storica del complesso monumentale di Strasburgo, che nel 1756 – come rivela il nome – ospitava le scuderie reali, è stato avviato nel 2010 dall’Ircad, Istituto per la ricerca sui tumori dell’apparato digerente. L’opera di restauro, firmata da Denu & Paradon, ha previsto la conversione della struttura in un hotel 4 stelle, un ristorante e un bio-cluster per nuove aziende focalizzate sulla ricerca nell’ambito delle biotecnologie.

A occuparsi degli interni de Les Haras sono stati il designer francese Patrick Jouin e l’architetto Sanjit Manku, chiamati con l’obiettivo di trasportare le scuderie nella modernità e di sviluppare, con le auguste mura, le giuste relazioni, senza mimetismi ma anche senza forzature. I progettisti hanno dunque applicato in tutti gli ambienti una grande attenzione ai dettagli e, ispirandosi nei colori e nei materiali alla tradizione equestre, hanno mantenuto il più possibile intatto l’heritage del luogo traducendo la loro visione secondo un disegno elegante e semplice.

L’ultimo, recente, intervento riguarda la creazione di una spa, diverse sale riunioni e 60 nuove camere all’interno di un palazzo del XIX secolo ubicato proprio dall’altra parte della strada rispetto all’ex scuderia reale, oggi sede dell’hotel, che un tempo ospitava una clinica gestita dalle suore della Comunità delle Diaconesse. La sfida principale era quella di garantire un senso di continuità, e contiguità, tra un edificio e l’altro. L’Agence Jouin Manku ha dunque riqualificato un vecchio tunnel per collegare la parte esistente con l’ampliamento.

Gli spazi del centro benessere, che includono piscina, sauna, bagno turco, doccia emozionale e area relax, puntano a creare un contesto avvolgente, e il passaggio sotterraneo accompagna gli ospiti in un viaggio sensoriale di quiete e relax che confluisce nel regno acquatico animato dallo scintillio argentato di mosaici e piscine, tra cavità meticolosamente progettate e strutture in Corian® di proporzioni monumentali.

Per le nuove camere, Patrick Jouin e Sanjit Manku hanno preso in prestito una gamma di materiali naturali dall’hotel originale: legno, pelle, lino, cotone, cuoio e cuciture da selleria. I mobili sono stati garbatamente reiventati sul filo di una semplicità ascetica di linee e forme che spesso sfumano nell’architettura; mentre tavolini e sgabelli che ricordano la silhouette di un cavallo, ma anche la forma dei portasella, si adattano agli ambienti come i pezzi su una scacchiera. L’unico elemento di ispirazione storica è il paralume chiaro, le cui pieghe imitano il copricapo indossato dalle Suore della Comunità delle Diaconesse.

Al piano terra del nuovo edificio, un ingresso e una lobby separati servono le varie aree, ognuno con accesso diretto a un ampio patio piantumato, e dunque luminosissimi. La Sala della Colazione è uno spazio versatile con al centro un tavolo comune, perfetto per grandi feste, comodi divani, finestre a tutta altezza, listelli decorativi in legno che incorniciano, oltre alle pareti, lo spettacolare sfondo a bassorilievo dello scultore Pierre-Louis Dietschy raffigurante piante medicinali di uso comune. Trifogli rossi, fiori speedwell e mazzi di glicine prosperano tutti in questa vasta scena botanica, animata dalla luce e dai riflessi dei pannelli a specchio.