Luke Edward Hall & Rubelli: il tessuto è un giardino da scoprire

Statue, busti e lire alternati a rose e piante, proprio come in un paesaggio della campagna inglese. È Return to Arcadia, la nuova capsule collection di Rubelli creata da Luke Edward Hall, creativo britannico, brillante ed eclettico

“Return to Arcadia” collection by Rubelli (Wobble Grid), design Luke Edward Hall.
“Return to Arcadia” collection by Rubelli (Wobble Grid), design Luke Edward Hall.

Firma la pagina domenicale del Financial Times rispondendo alle domande dei lettori su estetica, interior design e lifestyle. Da quando ha fondato il suo studio nel 2015, il giovane artista e designer inglese Luke Edward Hall ha scalato le vette con il suo amore per la narrazione e la fantasia, e quel suo brit style educato e stravagante. Rubelli lo ha scelto per disegnare la sua ultima collezione di tessuti Return to Arcadia, nella quale Luke, ispirato dal suo giardino alle porte di Londra, ha fatto fiorire jacquard e stampati insieme alla sua passione per l’arte greca, la mitologia, i personaggi ellenici storici. Tredici tessuti completamente diversi fra loro, declinati in diverse varianti cromatiche originali, fresche e moderne, sono pensati per imbottiti, tende e cuscini mescolando vari linguaggi. Li scopriamo insieme al suo creatore.

Paravento con tessuto Antinous.
L’allestimento per la Milano Design Week 2022.

Come è nata la collaborazione con Rubelli?
Mi ha contattato Nicolò Favaretto, AD dell’azienda, credo mi conoscesse attraverso la mia collaborazione con Ginori 1735, e, dopo un piacevole scambio, mi ha invitato a progettare una collezione di tessuti lasciandomi carta bianca. È stata un’esperienza incredibile poter lavorare con un’azienda con un simile heritage alle spalle.

Quali punti in comune, o differenze, vi uniscono?
Penso di aver creato qualcosa di insolito per Rubelli, una collezione molto colorata e audace nelle grafiche. La sfida progettuale è un atteggiamento che condivido e apprezzo, uscire dalla propria zona di comfort per realizzare qualcosa di diverso. È difficile trovare qualcuno con la tua stessa visione come in questo caso.

Tessuti Chain Stripe e Diamond Stripe.
Luke Edward Hall
Luke Edward Hall

La collezione Return to Arcadia mostra il tuo amore per l’Antica Grecia, come sei riuscito ad interpretarla in maniera contemporanea?
Sono sempre stato affascinato dall’arte greca, i caratteri mitologici e l’architettura, stilemi presenti in gran parte dei miei lavori degli ultimi cinque o sei anni, che però interpreto a modo mio attraverso l’uso dei colori, alleggerendo i pattern, per un effetto più fresco e attuale. Ho cercato di trasformare l’immaginario classico in un mondo raffinato, glamour e giocoso, per una collezione che fosse innovativa e carica di energia. Ho poi avuto il privilegio di attingere da un archivio sorprendentemente prezioso e ricco di storia come quello di Rubelli, dal quale ho potuto scoprire fantasie e lavorazioni davvero affascinanti ed una produzione di altissima qualità.

Un angolo dello showroom Rubelli durante la Milano Design Week 2022.

Che processo creativo hai seguito?
Vivo nella campagna inglese, ad ispirarmi è stato sicuramente il mio giardino, aiutandomi a riprodurlo nei particolari. Ecco allora lire, templi, statue e volti classici che compaiono tra fiori, foglie e stelle. La collezione è un mix delle differenti fantasie che prediligo: rigato, floreale, geometrico.

I disegni sono stati realizzati tutti a mano…
Parto sempre da uno schizzo realizzato a mano, è un’attitudine molto spiccata in me. In Return to Arcadia tutte le fantasie riproducono miei disegni, ma non in serie: anche nell’ambito della stessa fantasia, ognuno è diverso dall’altro e unico. Ho disegnato a mano persino le righe, che poi sono state trasformate in formato digitale, e le teste delle statue greche della serie Antinous che si moltiplicano sul tessuto differenziandosi, ciascuna con quelle leggere e inevitabili variazioni date dal tratto a mano libera. Il risultato è una collezione dal carattere artigianale.

Tessuto Rose Garden.
Tessuto Ribbon Bouquet.

Ci sono state difficoltà nel riportarli a livello produttivo?
Non particolarmente. Abbiamo attraversato parecchie fasi di studio per decidere il tipo di tessuto che poteva accogliere i colori vivaci, trovando il giusto bilanciamento su trama e ordito. Ma fa parte del normale processo produttivo di un’azienda.

Un importante lavoro è stato fatto proprio sui colori.
Amo il colore, è fondamentale in tutte le mie creazioni. Con Rubelli abbiamo creato ex novo un’intera palette cromatica partendo da zero e mixando colori scuri e ricchi a quelli più soft. Naturalmente compaiono qua e là le mie tonalità preferite: lavanda, verde oliva, senape e rosa pallido, smeraldo, azzurro e arancione bruciato.

Dettaglio dello showroom Rubelli durante la Milano Design Week.

Che aspetti della tua personalità custodisce questa collezione?
Sono un ottimista e la capsule esprime in pieno la mia gioia di vivere, l’amore per l’arte e il desiderio di cogliere la bellezza nelle cose. C’è anche un aspetto giocoso e irriverente che mi appartiene. E spero possa essere trasmesso anche agli altri tutto questo.

La collaborazione con Rubelli andrà avanti?
Chissà, dipende dal successo di questa collezione. Tengo le dita incrociate.