Supersalone, l’attesa è finita

C’è molta attesa per l’apertura del Supersalone. Non solo perché simbolicamente l’evento sembra ufficializzare la ripartenza della macchina del design dopo mesi a ritmo sincopato. Ma anche per la manifestazione in sé, nella sua eccezionalità, attorno la quale si è molto discusso in fase preliminare. Come sarà? Lo sapremo a brevissimo.
Ormai ci siamo. Il Supersalone è alle porte, con la sua sei-giorni (da domenica 5 a venerdì 10) di eventi, esposizioni, presentazioni; supportato come sempre dal maxi circuito del Fuorisalone che quest’anno fungerà ancor più da contraltare di rilevo in occasione della Milano Design Week (già a partire da sabato 4).

Quattro padiglioni alla fiera di Rho ospiteranno oltre 1.900 progetti (di brand espositori, designer auto-produttori e giovani laureatisi nel 2020/2021), ma anche un ricco public program con più di 40 voci illustri (tra architetti, innovatori, visionari, imprenditori, artisti e politici), una rassegna cinematografica in collaborazione con il Milano Design Film Festival, quattro food court ideate da Identità Golose e animate da nove dei più grandi interpreti della cucina italiana e una grande mostra dell’ADI/Compasso d’Oro. Il tutto aperto al pubblico fin dal primo giorno e per tutta la durata dell’evento, con un biglietto acquistabile online a 15 euro.

E se la ripartenza (uno dei tre capisaldi su cui l’edizione 2021 intende fondarsi) sembra così sancita, la sicurezza (secondo termine chiave) viene subito dopo per garantire uno svolgimento della manifestazione che ponga la tutela della salute di espositori e visitatori come priorità. Ecco allora (oltre all’ovvio uso di mascherine e distanziamento obbigatori) la necessità di Green Pass o l’EU Digital COVID Certificate, e perfino quattro hub per i tamponi rapidi (Porta Est, Porta Sud, Porta Ovest e Cargo 1) dove sarà possibile effettuare in loco un test antigenico rapido (al costo di 22 euro).

Sarà poi un’edizione del Salone che strizza l’occhio alla sostenibilità (terzo e ultimo dogma), fatto che non ci sorprende in toto vista la forte attenzione al tema che ha il suo curatore, Stefano Boeri.
Inedite sono però le soluzioni adottate, a partire dal noleggio e riuso in fase di costruzione della manifestazione così da evitare il più possibile sprechi di materiale; allo stesso modo gli spazi destinati alle aziende sono stati concepiti per ridurre all’essenziale l’impiego di strutture di supporto. Tutti i materiali e le componenti dell’allestimento ideato da Andrea Caputo – lunghi setti paralleli, che favoriscono anche ordinati flussi di visitatori – e da Stefano Boeri Interiors – le aree comuni – utilizzano una ridotta quantità di pannelli di truciolare (1.230 mc), ottenuti con legno riciclato al 100%, che saranno rimessi, poi, all’interno del ciclo di produzione in un’ottica circolare. Al bando anche la carta: non ci saranno infatti brochure o materiali informativi cartacei.
E a coronamento di questa visione green, i 200 alberi che il Salone del Mobile.Milano ha donato a Forestami, parte posti all’ingresso di Porta Est, parte all’interno dei padiglioni, che saranno poi ripiantati al Parco Nord Milano.