Salotto NYC, il nuovo hub fondato da nove talenti italiani residenti a New York e dedicato a espressioni diverse della creatività, si sta affermando come uno dei più interessanti “place to be” in città. Una struttura dove design, grafica, video, film, illustrazione e dimensione digital trovano una perfetta sinergia e interazione.
Salotto NYC è un loft a Brooklyn (84 Withers St – salotto.nyc) fresco di inaugurazione. Non è solo un co-working da cui scaturiscono immaginazioni, progetti e visioni tangibili, ma un luogo di ricerca e di aggregazione culturale attorno a cui ruotano gli eventi organizzati con sguardo unconventional dai co-fondatori: Gabriele Rossi (Accurat), Gabriel Zangari (Design Group Italia), Vittorio Perotti (YOHOHO Studio), Alfredo Chiarappa (filmmaker), Lorenzo Fanton (graphic designer), Emiliano Ponzi (illustratore), Marco Rosella (animator), Fabio Tridenti (art director), Giulia Zoavo (graphic designer). Il tutto è stato reso possibile anche grazie a Flou, azienda partner che sin dall’inizio ha colto l’essenza di questa iniziativa arredando la zona living con divani, poltrone, coffee table e lampade da terra, i simboli della convivialità.
Ispirato ai salotti culturali di antica memoria e nato con l’idea di rappresentare il DNA italiano negli States, Salotto è a New York il luogo dove Alessandro Cattelan ha presentato la sua casa editrice, Luca Ravenna un comedy show, la vincitrice del Pulitzer Jhumpa Lahiri il suo ultimo libro, l’editore Corraini la mostra dedicata all’illustratore Steven Guarnaccia… Tutto può accadere, tra cui la partecipazione al Salone del Mobile.Milano 2024 dove verrà inaugurata l’installazione Under the Surface ideata da Emiliano Ponzi, Accurat e Design Group Italia.
«Siamo un gruppo di artisti, designer e studi indipendenti italiani”, spiegano in gruppo, «e a Brooklyn condividiamo uno spazio e una missione: creare sinergie, progetti innovativi ed eventi pionieristici, radicati nella tradizione dell’eccellenza italiana, ma proiettati al futuro e sostenuti dal potere della collettività». Per far confluire molteplici “voci” e sguardi.