Oktogon, Budapest
Oktogon, Budapest
DATA SHEET

Hotel operator: Continental Group Hospitality
Architecture: Archikon
Interior design: este’r partners
Furnishings: Alu Style, Daniëls Openhaarden, Eichholtz, Grattoni, Horm, Informa, Khilia, laCividina, Midj, Pedrali, S•Cab
Lighting: ACB, Antares, Aromas, Astro, Davide Groppi, PXF, UTU, Viokef
Bathrooms: Betatherm, Emico, Geberit, Hansgrohe, JIika, Laufen, Villeroy&Boch
Walls: Kriska Décor, Marazzi, Muraspec, Valpaint and Sto
Floors: Abik, Aco, JAB Vynil, Progress Profile, Radici, Ragno
Fabrics: Flukso textile
Photo credits: Courtesy of este’r partners

Il nome lo prende dalla vicina piazza, crocevia di strade ricche di negozi e locali trendy. Il 4 stelle Hotel Oktogon di Budapest intende, allo stesso modo, intercettare i movimenti di una clientela vitale, desiderosa di un comfort moderno ed estremamente funzionale. Nel rispetto, però, della forte identità storica dell’edificio che lo ospita. È tornato a nuova vita dopo tre anni di ristrutturazione Palazzo Haggenmacher, splendido esempio Neorinascimentale riprogettato da Eszter Radnóczy, Csilla Szabó, Hajnalka Zellei dello studio di interior design este’r partners, e dal partner Archikon per l’architettura.

Grazie ai progettisti, il suo carattere imponente e scenografico di fine ‘800 convive senza frizioni con un design frizzante e ricercato. Le decorazioni in pietra, i pilastri, i cornicioni, i pavimenti a quadretti diagonali neri e grigio chiaro, i soffitti dipinti con motivi a foglie – riportati all’antico splendore – ora giocano con nuovi arredi moderni e con i colori rosso, verde e blu in versione pastello. Risultano ben definiti ambienti luminosi e compatti che regalano suggestioni briose, adatte a un pubblico energico e sempre in viaggio.

La lobby, ex cortile aperto ora coperto, dichiara subito il carattere fresco e brillante dell’hotel. Ingloba l’area per la colazione e il bar, favorendo la socialità, ed è arredata in maniera essenziale con pezzi curvilinei firmati S•Cab e La Cividina, e oggetti ‘allegri’ che contribuiscono alla piacevolezza del luogo, come le lampade da terra a collo lungo di Davide Groppi e i vasi per fiori dalle gambe allungate del brand Daniëls Openhaarden. Alcuni elementi fanno da contraltare alla parte prettamente storica dell’edificio, come la scala contemporanea nella hall.

Anche le 121 camere non fanno eccezione e mixano uno stile casual con elementi antichi. Non senza soluzioni particolarmente scenografiche. Come il box specchiante in centro stanza che ospita il bagno, possibile grazie all’ampia metratura degli ambienti. Un monolite capace di creare una divisione spaziale dalla quale ricavare anche un corridoio e un soggiorno privato. E nel quale si riflettono presente e passato, come la boiserie originale, riportata all’antico colore noce chiaro, che riveste l’intero perimetro della stanza.