Terra, acqua, fuoco, aria. E idee

Refin ha rinnovato (e ripensato) il suo showroom centrale. E ha creato un viaggio alla scoperta dellla sua unità produttiva che è un’esperienza high tech

Refin corporate showroom – Salvaterra (RE)
Refin corporate showroom – Salvaterra (RE)

Lo scorso settembre, in occasione del Cersaie, Refin ha inaugurato un nuovo modo di raccontarsi ai suoi clienti: la Refin Experience, in cui la visita allo showroom (riconfigurato da un intervento dell’architetto Valerio Loris Bianchi) trova un supporto ideale nella visita alla fabbrica, un percorso dove ai quattro elementi – terra, acqua, aria e fuoco, tutti fondamentali nella creazione del prodotto ceramico – si aggiungono la dimensione digitale, in un viaggio di esplorazione tra tecnologia e creatività.

Refin Experience

La visita alla realtà produttiva (curata a livello progettuale da Limiteazero, agenzia di Milano specializzata nell’exhibition and interactive design) è pensata come un percorso che attraversa tutte le tappe della creazione di un prodotto in grès. Il primo passo è la consegna al visitatore di un tablet: servirà per fruire di una serie di contenuti in realtà aumentata con cui scoprire spazi o azioni altrimenti non visibili come l’interno di un forno o la rettificazione.

Refin Experience

Da lì parte la scoperta della materia e del suo percorso di trasformazione, quasi alchemico. I monumentali depositi di terre, separate secondo le diverse composizioni e in variare di colori inaspettato, sono emozionanti come una gigantesca installazione d’artista. Le tappe successive entrano nel dettaglio delle singole fasi di lavorazione, e permettono di capire (e spesso di toccare con mano, con un approccio multisensoriale) come il prodotto si prende forma attraverso i vari passaggi.

Laboratorio
Laboratorio

Si tratta di operazioni ad alta precisione e in larga misura automatizzate: lo stabilimento si mostra come un punto d’incontro tra una materia antichissima e tecnologie all’avanguardia. La moltitudine di “muletti” robotizzati, che si muovono senza guidatore trasportando materiali da una parte all’altra dello stabilimento, è solo un esempio.

Laboratorio

Alla fine del percorso si entra in un’altra dimensione, quella della creatività: si aprono le porte del Laboratorio, cuore della dimensione creativa dell’azienda. Qui si dosano pigmenti e si studiano lavorazioni. Ma c’è anche uno studio fotografico per catturare immagini che poi potranno diventare prodotti: una scelta di campo, non uno scanner che lavora in modo standard ma l’occhio del fotografo che interpreta il soggetto, sceglie come farlo interagire con la luce, ne dà una sua versione. Il ventaglio di ispirazioni si dilata: ci sono i legni delle vecchie baite, selezionati con attenzione; ma anche esperimenti materici (come quelli utilizzati per la collezione Cera presentata al Cersaie).

Headquarters

Da lì si passa alla sede dell’azienda, quello pensato per accogliere i visitatori, dove il piano terra è stato oggetto di un importante ridisegno. Sono spazi di accoglienza e di esposizione.

L’ala espositiva è una sequenza di spazi dove i prodotti, principalmente i grandi formati, vengono presentati in aree diverse secondo le varie macrocategorie (pietre, marmi, legni, cementi) ma in una continuità visiva che non frammenta l’esperienza ma piuttosto permette di creare legami, associazioni personali. Il concetto portante è una “porosità” che arricchisce l’esperienza di visita.

Conference room

Lo styling, curato da Studio Salaris, è volutamente minimale. Pochi tocchi che bastano a creare un mood. Negli angoli dedicati ai singoli prodotti il pavimento è un gioco di pedane, tutte calpestabili, che ritmano lo spazio. C’è stato anche uno studio dedicato all’illuminazione naturale, convogliata sul perimetro della sala mostra attraverso l’installazione di apposite velette. Questi diaframmi evitano l’ingresso della luce diretta diretta sui prodotti, caratteristica che può inficiare la leggibilità corretta del prodotto. Si è optato quindi di condurla verso il basso, dove fioriere mobili ospitano una ricca vegetazione (richiamo al paesaggio circostante).

Valerio Loris Bianchi
Hospitality Area/Lounge

Nella parte dedicata all’accoglienza si è voluto creare un percorso per gradi attraverso cui il visitatore prende contatto con l’identità dell’azienda nella quale si trova. Il concetto è stato quello di mantenere un contatto con l’esterno, di far dialogare questi spazi con il paesaggio circostante. Qui una monumentale libreria multipiano delimita (sempre seguendo il criterio di porosità visiva degli ambienti) l’area lounge dal grande archivio materiali, completo di un tavolo tecnico dedicato agli abbinamenti tra effetti diversi.

Showroom

Questa sala è a sua volta collegata visivamente con la conference room retrostante, organizzata in due momenti: una platea utile a incontri ristretti unita a una gradonata a tre livelli per eventi di maggiore portata. L’ambiente è inoltre arricchito dalla presenza di un piccolo stage dotato di leggio e di una parete-lavagna in cui è possibile esporre e presentare nuovi prodotti.

Showroom

Altri spazi accessori sono le salette meeting per incontri a numero ristretto, dotate di monitor per presentazioni aziendali o per o per mostrare le collezioni in modo molto sorprendente e high tech: basta posare sul tavolo un campione (dotato di chip, ma non si vede) e dal monitor iniziano a fluire informazioni, immagini e dettagli su quello specifico prodotto. Da terra, acqua, fuoco e aria si passa così allo stile e alla tecnologia. Un viaggio che permette di scoprire un prodotto. E il pensiero che gli sta dietro.