Tutto inizia con la startup giapponese Not a hotel, che ripensa la proprietà di case per le vacanze utilizzate solo per un numero limitato di giorni all’anno. All’interno dei numerosi progetti della startup, ha preso vita anche Not a Hotel Anywhere, un progetto sperimentale realizzato dallo studio giapponese DDAA fondato da Daisuke Motogi.
Partendo dalla richiesta del cliente di progettare un nuovo modo di vivere, mobile e indipendente dal luogo, i progettisti hanno risposto sviluppando un concept basato sull’utilizzo di roulotte d’epoca come spazi abitativi. L’idea di base è stata quella di proporre un modo di vivere più appagante rispetto alle abitazioni convenzionali, in cui si può scegliere un veicolo a seconda delle proprie esigenze e portarlo in viaggio senza essere limitati da un luogo particolare.
I due veicoli più grandi dei cinque rinnovati sono stati prodotti da Spartan, mentre gli altri tre sono roulotte da campeggio prodotte da Airstream negli anni ’50. Ciascun veicolo è attrezzato per svolgere una sola funzione – per esempio camera da letto, cucina o studio –, riconfigurata per essere utilizzata all’interno del veicolo. Un grande telo sospeso tra le roulotte permette di creare un ampio soggiorno all’aperto, mentre, nei giorni di pioggia, è la grande camera da letto che si trasforma in zona living.
Su forte richiesta del cliente, tra gli ambienti che sono stati allestiti all’interno dei moduli su ruote, è stato previsto anche il sunakku, uno snack bar molto diffuso nell’era Showa e che ancora permea la cultura notturna tipica del Giappone.
Il sunakku, con il suo arredamento caratteristico, è un luogo di scambio vivace, dove, quello che noi chiameremmo ‘oste’, interagisce con i clienti al bancone che si divertono a conversare e a fare karaoke. Lo spazio è stato arredato con sgabelli alti imbottiti e rivestiti di velluto, un monitor per il karaoke e un arredamento solido e lussuoso.
Per godere dei paesaggi e consentire una visione a 360 gradi attraverso le finestre, i progettisti hanno scelto di concentrare tutti gli elementi funzionali nella parte inferiore di ogni roulotte, in modo da non avere interferenze di volumi tecnici al di sopra del livello della vita. I mobili di dimensioni maggiori, che invaderebbero la parte superiore della roulotte, sono tutti progettati con materiali a rete o trasparenti o con volumi ridotti nell’ottica di preservare la pulizia formale.
Per garantire l’isolamento termico, le pareti sono riempite con lana di vetro e materiale espanso morbido e ultraleggero chiamato PE foam, che segue e si muove con le superfici curve senza creparsi ed è fissato alla parete con viti a rondella.
Photo © Kenta Hasegawa, NewColor