Ci si passa davanti diretti a Venezia dall’aeroporto Marco Polo, Sacca Serenella è una delle sette isole che compone l’arcipelago della laguna veneta che comprende anche la più famosa Murano. Qui c’è la nuova casa de iDogi, la fornace veneta specializzata nella soffiatura del vetro. La storia di questa fornace comincia proprio qui, nel 1968, con la produzione bespoke di lampadari maestosi, sculture e arredi in vetro artistico veneziano. Presa in mano negli ultimi anni da Domenico Caminiti, che rappresenta la seconda generazione dell’azienda, iDogi ha rilevato una fornace muranese tradizionale per restaurarla e trasformarla in un luogo contemporaneo che reinterpreta la tradizione del vetro in chiave contemporanea e creativa.
«Murano è uno scrigno che custodisce un’arte secolare tutta italiana. Le sfide sono tante e importanti. In questo contesto, abbiamo voluto pensare una fornace di nuova generazione che unisce design, heritage e futuro. Uno spazio ibrido e di sperimentazione a 360 gradi», commenta Domenico Caminiti, Presidente de iDogi. «Un hub creativo, un luogo d’ispirazione e di ricerca dove i designer possono incontrarsi e dare forma alle proprie idee. È in quest’ottica che da alcuni anni abbiamo collaborazioni attive anche con lo IUAV – l’Università di Architettura di Venezia” perché crediamo molto nei giovani e nella loro capacità di creare bellezza per il futuro.»
La nuova fornace accoglie i visitatori in un loft contemporaneo dal sapore post-industriale, con una vista straordinaria sulla laguna. Arredi vintage dialogano con gli imponenti chandelier in vetro artistico veneziano che caratterizzano da decenni la produzione della fornace. Il mix degli elementi crea un’atmosfera insolita, pregna di preziosa informalità. Dal loft si passa a un corte interna che collega i corpi di fabbrica tra loro e da cui si accede alla fornace vera e propria. Dalla fornace si può quindi passare a quella che viene chiamata “sala creativa”, uno spazio dedicato alle ispirazioni e ai progetti. Al centro domina un ampio tavolo di lavoro pensato per confrontarsi e creare a più mani. Alle pareti grandi scaffali pieni di elementi in vetro e cristallo, parti semilavorate, vasi e chandelier di tutte le epoche che popolano la stanza offrendo spunti creativi.
Tra i progetti più recenti presentati dalla fornace l’importante commissione dello scenografico chandelier Meridien che sovrasta la monumentale scalinata dell’ingresso del Raffles London at The Old War Office e l’opera d’arte Urania. Pensata come uno chandelier al contrario e auto-portante, Urania è composta da globi di vetro che sembrano ruotare intorno all’asse principale creando orbite con traiettorie oblique, e realizzata con oltre mille elementi, ognuno finemente forgiato e lavorato a mano.
«Questa nuova musa affascina per il suo dinamismo armonico e misterioso come quello del cielo. Nel crearla, il nostro Ufficio Stile ha dovuto confrontarsi, in termini di pesi, forme e volumi, con la necessità di garantire un perfetto bilanciamento degli stessi su assi obliqui e asimmetrici. Come i corpi celesti in movimento, tutti gli elementi di Urania si controbilanciano grazie alle leggi della fisica», commenta Domenico Caminiti. Ispirata alle divinità classiche, “Le Muse” è una collezione di sculture uniche, ciascuna dedicata alle arti, alle scienze e ai mestieri legati alla città di Venezia, terra di inventori ed esploratori, architetti e marinai.