Parabiago, a mezz’ora di treno da Milano, è il classico esempio di piccolo centro cittadino del Nord Italia: neanche 30mila abitanti, una solida fama manifatturiera (è un polo calzaturiero di prima importanza), qualche palazzo antico, qualche villa primi Novecento.
È con sorpresa e senso di esplorazione che nella chiesa di Sant’Ambrogio della Vittoria, di fondazione trecentesca ma ingrandita e ripensata all’inizio del 18esimo secolo, si scopre una mostra dedicata a espressioni di creatività contemporanea.
Si tratta di Antìtesi (aperta fino al 08/10), mostra che nasce da un’iniziativa congiunta di BeAlpha, organizzazione attiva nel campo del design, e dell’associazione La Fabbrica di Sant’Ambrogio. All’interno della chiesa, tutt’ora consacrata, sono accolti oggetti e opere di quasi quaranta creativi selezionati tramite una call for entries internazionale.
«Il confronto con la figura retorica dell’antitesi ci ha portato a conoscere i molteplici approcci dei partecipanti, che ci hanno svelato progetti volutamente ambigui e anche per questo capaci di stimolare profonde riflessioni», scrive il team di FOROStudio, il gruppo creativo alle spalle di BeAlpha. «Il nostro obiettivo è stato quello di dare vita a una raccolta di narrazioni che esplorano l’approccio verso un mondo in continua evoluzione». In questa chiave, la pratica dell’antitesi diventa un modo, proseguono, «per comprendere e apprezzare l’armonioso dualismo tra concetti opposti, dove il contrasto e l’armonia vivono attraverso l’atto creativo».
Gli oggetti più piccoli sono posati su grandi tavoli al centro della navata centrale; opere video illuminano in modo insolito gli antichi confessionali, creando un cortocircuito tra arte e fede; i pezzi dalle dimensioni più importanti sono disposti intorno all’altare. Ogni didascalia è accompagnata da un QR code specifico, che permette a chi lo desidera di sapere di più sull’opera in questione o anche di acquistarla.
I partecipanti: AGASign, Alice Crepaldi, Andreas Palfinger, Angelika Grzegorczyk, Anna Dietzel, Atelier Macramé, Ava Wolff, Caterina Valletta, Cristina La Porta Studio, Daniela Deluca, Deniz Yenidogan, Ebe Collective & Soòum Studio, Eleonora Novati e Antonin Demont, Ercole Design, Francesca Caronna, Francesca Pennesi, Gianni Puri, Giulia Pirrello, Jonathan Bocca, Lanzi + Guarascio + Corsi, Lorenzo Leo, Luxuramics, Madam Bozarjiants by Designbureau, Mamt, Marina Comerio, Martina Moriondo + Valentina Bresciani, Massinelli Design, Michelangelo Bove, Miguel Reguero Studio, Millim Studio, Miyelle Karmi, Morellini Lab, Plam Creative Studio, Silbenni, Sonia Gasparini, Space Travellers Architects, Theforma, Ylaria Pavone Studio.
La mostra si inserisce in un numero crescente di iniziative che fanno uscire design e creatività contemporanea sia dai confini temporali della Milano Design Week sia da quelli geografici, interessando un territorio che è da sempre vicino alla produzione. La speranza è quella di dare vita e mantenere attivo un circolo virtuoso, capace di dare visibilità e forza a una pluralità di idee.