Il denim, tessuto che ha fatto la storia della moda, viene reinterpretato dalla creatività di Harry Nuriev – designer tra i più brillanti e provocatori della nuova generazione internazionale – in pezzi d’arredo che si pongono sul confine tra arte e design.
«Quando ho iniziato dieci anni fa mi sono fatto una domanda: “Che cosa posso portare di nuovo all’interior design?”», racconta. «Progettare interni è una simbiosi di tre grandi pratiche creative: design, architettura e arte. La grande parte mancante di questa equazione è la moda, e lo trovo sorprendente. La moda è un mezzo di espressione unico e penso che l’arredo sia un’estensione del nostro abbigliamento, del nostro stile, della nostra identità. La moda è ovunque, ci circonda. È un mezzo che dura nel tempo, pertanto respiriamola nel design!».
Mantenendosi fedele alla sua visione progettuale legata al concetto di trasformismo e all’idea di trasferire a oggetti e arredi di uso quotidiano una nuova dimensione estetica, l’artista e designer – che vive tra New York e Parigi – presenta la sua prima personale nella galleria parigina di Carpenters Workshop Gallery (54 Rue de la Verrerie, fino al 13/05).
Una mostra che il designer commenta così: «È un passo cruciale nella mia carriera. Essere supportati da una galleria come questa è un’opportunità unica. Mi piace molto lavorare con loro e mi arricchisce, perché pur essendo sempre coinvolti durante il processo creativo mi lasciano grande libertà di espressione».
Dal titolo evocativo Denim, l’esposizione mette in scena una collezione ibrida pensata come una somma di elementi modulari intercambiabili con cui creare tavoli, divani, console, specchiere… «Allo stesso modo in cui sovrapponiamo i nostri jeans, le nostre magliette, le nostre giacche nell’ordine che desideriamo – spiega Nuriev – voglio che i miei mobili si adattino allo spazio e siano modellati seguendo i desideri del loro fruitore».
Denim si compone così di elementi separabili capaci di adattarsi al nuovo abitare contemporaneo e al tempo sempre più frequente trascorso all’interno dello spazio domestico. L’idea di riportare l’uomo al centro del progetto e di creare un sistema di mobili in base alle necessità delle persone diviene il fulcro della collezione. Ne è un esempio Sofa Pool, concepito come spazio multifunzionale che unisce i differenti momenti della giornata: lavorare, mangiare e riposare.
«Ho disegnato i pezzi di questa collezione come assemblaggi di elementi che possono essere separati e dissociati. Un divano può essere una poltrona, ma anche un pouf. Ogni elemento è un’entità a sé stante che riassemblato costituisce un pezzo unico. Penso che il mio pezzo preferito sia la cabina del dj perché unisce le persone, non solo in un contesto festivo, ma soprattutto in un dinamico spazio di incontro».
Tutte le fotografie © Benjamin Baccarani courtesy of Carpenters Workshop Gallery