Welcome to the Italian experience!

L’invito a toccare con mano il top di gamma della produzione Made in Italy arriva da Italian Moodboards. Evento, orchestrato da MADE expo e ICE, tra gli highlights dell’imminente convegno annuale AIA (American Institute of Architects). A New York dal 21 al 22 giugno

Quale occasione migliore se non la convention annuale organizzata dall’Associazione degli Architetti degli Stati Uniti per mostrare un bel condensato di eccellenza italiana? Dal 21 al 23 giugno, al Javits Centre di New York, la conferenza 2018 dell’American Institute of Architects (AIA) ospiterà Italian Moodboards, la mostra focalizzata su prodotti e materiali per finiture cha ha esordito solo lo scorso marzo 2017 all’interno di MADE expo. Pronto ad un secondo debutto nel giro di pochissimo, l’evento è un’opportunità colta al balzo con intelligenza da MADE expo, parte di FederlegnoArredo, e ICE – Italian Trade Agency -, un sodalizio consolidato che mira senza sosta all’internazionalizzazione del Made in Italy in un contesto altamente competitivo, nell’ambito del quale il successo è dovuto non solo a imprenditori e prodotto, ma anche all’abilità nel saperli ‘raccontare’ in maniera professionale e accattivante. “Il progetto americano subirà un radicale cambiamento rispetto alle versione del Made Expo 2017 – tiene a precisare Giovanni Grassi, direttore generale MADE eventi –“.

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Giovanni Grassi, direttore generale MADE eventi

L’allestimento, che sin dalla sua prima edizione ha visto la preziosa collaborazione dello Studio Marco Piva, si ispira ora a 9 grandi metropoli del globo, in un tour tra atmosfere progettuali emozionanti e coinvolgenti. I prodotti saranno protagonisti di grandi Working Tables, tavoli sui quali è possibile toccare con mano campioni di materiali immediatamente riferibili ad aziende e realizzazioni di progetti; e, in aggiunta, uno spazio accoglienza servirà ad intrattenere relazioni dirette con i professionisti di settore. Incontri business oriented che coinvolgeranno direttamente le imprese, traducendosi in missioni B2B o in incoming di operatori esteri. Un’occasione unica di contatto diretto con la comunità degli architetti americani provenienti da ogni parte dello Stato. Un target prezioso, profilato e motivato a scoprire nuove soluzioni e materiali.

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MADE expo 2017/Moodboards

“L’obiettivo è, da un lato, quello di rafforzare la visibilità del Made in Italy in un contesto già molto favorevole, l’Italia infatti da diversi anni è leader europeo nelle esportazioni verso gli USA di prodotti dell’abitare – racconta Andrea Ferrari, direttore ufficio ICE di Miami che ha gestito i rapporti organizzativi con l’AIA -. Dall’altro, vogliamo guidare un numero sempre maggiore di imprese italiane nel percorso di inserimento sul mercato americano. Insediamento che è da sempre una grande sfida dovuta alle sue particolari caratteristiche: dimensione del mercato, dimensioni e sofisticazione operazionale della distribuzione locale, cultura commerciale altamente professionale e dinamica, necessità di esposizione del prodotto, servizi di accompagnamento del prodotto, etc. Per riuscire ad avere successo le imprese italiane devono prima di tutto stabilire le priorità geografiche di inserimento (in quali Stati federali iniziare ad operare); capire il canale distributivo e far leva sugli architetti e interior designer che sono una componente fondamentale nella pubblicizzazione del prodotto; organizzarsi per un’efficiente gestione delle trattative commerciali disponendo quindi di tutte le informazioni di base (punti di forza del prodotto, referenze e certificazioni americane, listini prezzi in USD, termini di consegna del prodotto, etc.); identificare i partner commerciali per l’esposizione dei prodotti negli showroom e stabilire una strategia di gestione del servizio post-vendita e della posa del prodotto. Bisogna, inoltre, tener conto che nel mercato USA il ‘servizio’ gioca un ruolo sempre più dominante rispetto al ‘prodotto’. È importante quindi che le imprese italiane studino queste nuove tendenze di mercato e si propongano sempre più con nuove idee imprenditoriali (ad esempio in ambito Internet of Things, Eco Friendly Houses, etc.). Concorda in pieno Giovanni Grassi: “In USA, il servizio è considerato di pari importanza se non di più rispetto al prodotto. Se si punta solo su quest’ultimo, si possono fare singoli ‘affari’, anche importanti, ma senza la continuità di servizio e distribuzione è difficile conquistare posizioni stabili”.

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Andrea Ferrari, direttore ufficio ICE Miami

“La risposta da parte degli imprenditori italiani nei confronti di Italian Moodboards è stata più che positiva – incalza Grassi -. L’American Conference of Architecture si tiene raramente a New York, non capita spesso di poter esporre in una città dalle potenzialità così alte, entrare in contatto con un target sofisticato e in un contesto prestigioso come il Javits Center. Inoltre, la formula mostra + presenza commerciale, permette di presentarsi al meglio e, allo stesso tempo, puntare ad avere riscontri concreti. Abbiamo coinvolto 11 aziende di primissimo livello del settore interni e finiture, una conferma che quando si propone un progetto qualitativamente elevato, la risposta delle imprese, anche di quelle già presenti nel Paese da anni, c’è”. “Dal punto di vista americano – prosegue Grassi – c’è grande apprezzamento per l’attenzione al dettaglio tutta italiana, la customizzazione, ed in genere genuino stupore per il cosiddetto ‘heritage’ e saper fare tipico del Made in Italy”.

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MADE expo 2017/Salone software tecnologie e servizi

“Proprio così – sottolinea Andrea Ferrari – il mercato americano ha una percezione molto positiva del Made in Italy. Riconosce alle imprese italiane un grande talento nella creazione dei prodotti e nel saper tracciare e stimolare le nuove tendenze del mercato internazionale. È cosciente che questo talento si basa sulla padronanza di una cultura storica della lavorazione artigianale dei materiali, combinata con il grande senso estetico dei disegni e delle gamme cromatiche,e con l’incredibile capacità di innovazione, riconoscibile nei moderni processi di industrializzazione adottati. Il consumatore americano ha accresciuto progressivamente il suo senso estetico grazie all’importante contributo dato dal Made in Italy. Se oggi riscontriamo un vero e proprio boom nella nascita dei design district presso i maggiori centri urbani americani, lo dobbiamo al fenomeno del design italiano che si è saputo proporre come stile di riferimento nel ricco mercato americano”.

Per saperne di più: conferenceonarchitecture.com

Photo credits © Andrea Mariani