Ark-shelter, Hotel Bjornson, Jasná, Slovakia - Photo © BoysPlayNice
Ark-shelter, Hotel Bjornson, Jasná, Slovakia - Photo © BoysPlayNice
DATA SHEET

Owner & Hotel operator: Hotel Bjornson
Architecture & Interior design: Ark-shelter
Engineering office: Archekta
Main structure: OSB – Kronospan
Skeleton: KVH + BSH timber beam -Jafholz
House envelope, foils and vapour barriers: Doerken
Connector screws: Rothoblaas
Ceiling infrared heating panels: Fouczech
Furnishings: Prostoria; on design by Ark-shelter
Kitchens: on design by Ark-shelter
Lighting: Senk.design
Insulated window glass, fences: Pilkington
Photo credits: BoysPlayNice

Per lo studio Ark-shelter è una filosofia di vita fatta a progetto. Tornare alle origini riconnettendosi con la natura, i sensi e il proprio bioritmo. Aiutati da strutture raccolte e rispettose, integrate del solo necessario e costruite con materiali a impatto zero. Michiel De Backer e Martin Mikovcak, architetti fondatori, ci credono a tal punto da aver creato, con l’ausilio di artigiani, un apposito sistema costruttivo di cabina-modulare.

Quelle realizzate come estensione dell’Hotel Bjornson, nella località sciistica di Jasná, sulle montagne dei Bassi Tatra in Slovacchia, si plasmano completamente al terreno e agli alberi circostanti, collocati rispettosamente tra gli uni e gli altri, sospesi su palafitte anziché posati su classiche fondazioni in cemento. Il paesaggio continua a fluire e a respirare, quindi, anche sotto gli edifici, grazie anche al contributo del tetto ‘verde’ che ne raddoppia il biòtopo.

Sullo scheletro brevettato da Ark-shelter domina il legno di abete rosso, con pannelli di grande formato utilizzati per il rivestimento di pareti interne, soffitto e facciata. Per il pavimento è stato scelto invece un parquet in rovere, sfruttando le naturali proprietà isolanti del materiale abbinate a quelle della lana di roccia. “Vogliamo che le persone si ricarichino in uno spazio minimalista e si concentrino sul qui e ora, ritrovando il senso perduto del quotidiano”, raccontano gli architetti.

Tutti i cottage, con un orientamento ben preciso e vista unilaterale, sono composti da due moduli-appartamenti accostati ma indipendenti con, all’occorrenza, la possibilità di collegare ciascuna di queste due unità, normalmente funzionanti separatamente, attraverso una parete divisoria scorrevole appositamente progettata, creando così un ampio spazio centrale dove due famiglie possono incontrarsi e socializzare.

All’interno c’è quel che serve, né più né meno: una camera da letto-soggiorno, la camera dei bambini, ingresso e bagno. Tra tutti, due degli appartamenti funzionano come moduli specchiati e spostati con piccole modifiche spaziali, come un bagno più grande o un balcone extra, arricchendo la diversità dell’offerta.

In aggiunta alle casette collocate in piena foresta, a stretto contatto con la pista da sci ma in piena privacy e tranquillità, il lavoro degli architetti contempla anche un’estensione del ristorante e un centro benessere. Quest’ultimo è costituito da quattro moduli Ark-shelter disposti a formare un gruppo di saune e sale relax con massaggiatore. Perché “cambiare il modo di vivere per essere a contatto con la natura” resta sempre il punto di partenza dei progettisti.