Farfalle sparse su pavimenti e arredi, pastiglie e capsule come decori su wallpaper o conservate in vetrine, un teschio inciso nella parete, zirconi sotto vetro, squali sospesi in formaldeide.
Le tracce sono inconfondibili e portano inconfutabilmente a Damien Hirst. Non in una galleria di arte contemporanea, ma in una delle Sky Villa recentemente inaugurate nel rinnovato Palms Casino Resorts sulla Strip di Las Vegas, sede privata (ormai non più sui generis) per l’esposizione di arte contemporanea.
Nella Empathy Suite, per 100.000 dollari a notte (per un soggiorno minimo di due) si può letteralmente risiedere “in un Damien Hirst”.
La suite di oltre 800 metri quadrati suddivisi su due piani non solo mette in mostra sei opere dell’autore britannico; essa è stata interamente concepita dall’artista in una ‘sintesi abitabile’ del proprio lavoro, che è stata realizzata in collaborazione con gli architetti Bentel & Bentel, responsabili del restyling delle 6 Sky Villa dell’iconico hotel, e voluta dai fratelli Frank e Lorenzo Fertitta.
Imprenditori e collezionisti d’arte, i nuovi proprietari del Palms hanno investito negli ultimi due anni 690 milioni di dollari nella totale trasformazione della proprietà, integrando l’arte contemporanea fra gli elementi chiave del nuovo assetto con opere d’arte, oltre che di Damien Hirst, di Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol, Adam Parker Smith, Jason REVOK, Eric Haze, Scott Hove, Felipe Pantone, James Jean and Timothy Curtis, Dustin Yellin, Takashi Murakami, KAWS.
Nei diversi ambienti della Empathy Suite, che offre ai propri ospiti due camere da letto padronali, una piscina a sbalzo con area outdoor arredata, diverse aree lounge, un bar per 17 persone, una sala da pranzo per 8 ospiti, stanze per massaggi, una fitness room, una zona per proiezioni, e altro ancora, sono integrate le sei opere di grandi dimensioni realizzate ad hoc.
Here for a Good Time, Not a Long Time (2018), due squali sospesi sopra il bancone del bar, Vegas (2018), The Winner Takes It All (2018) e Money (2018) tre diverse vetrine per medicinali, Winner/Loser, altri due squali in formaldeide chiusi in una vetrina bianca incassata in una parete, e Casino Royal (2018), serie di pannelli con farfalle su fondo monocromo.
Non solo, poiché la mano di Hirst ha disseminato tracce ovunque, dagli arredi ai tessuti, dai rivestimenti di pareti, colonne e pavimenti alla piscina, dalle superfici agli imbottiti. In cerca di empatia ad alte quotazioni, le più alte al mondo per una suite di hotel.
Photo credit: Clint Jenkins