Non è un caso che in questo Wonder Book Yacht&Cruise 2022 delle usuali dodici Wonder tre siano dedicate a ponti. Coperti, aperti o ibridi, essi sono il percorso di collegamento, il punto del cross-over da una sponda all’altra, funzionalmente reale e intensamente metaforico. Un movimento che non è solo passaggio sul versante opposto, ma porta con sé il senso e la necessità dello scambio, di persone, di saperi, di passioni. La volontà del cambio di prospettiva e di ambito progettuale e creativo che, esemplarmente, caratterizza la carriera di designer come Philippe Briand e Achille Salvagni, dei quali qui pubblichiamo estese conversazioni, sulla loro passione per il mare e per il progettare.
Segnato dal proprio Dna, non solo questo Wonder Book racconta e descrive il legame fra terra e acque in una selezione di progetti internazionali di architetture e infrastrutture, ma porta all’attenzione del lettore la passione per il mare e per la vita in mare, di capitani, armatori, designer e costruttori. Che sono consapevoli del fatto che la ‘terra’ esiste in una relazione intrinseca e speculare all’acqua, e che il nostro ‘ecosistema quotidiano’ è strettamente legato all’ecosistema marino.
Un ‘cross-over’ inscindibile fra due mondi che nell’industria della nautica significa innovazione continua, prestazioni e funzionalità, sviluppo di soluzioni sempre più sostenibili. In una parola, trasformazione. Che diventa sempre più evidente nella ricerca di ibridazione delle architetture navali di barche, yacht e superyacht, oltre che degli spazi interni ed esterni. E torna qui il concetto di ‘cross over’, fra tipologie e modelli, fra tradizione costruttiva, evoluzione progettuale, versatilità e ricerca del nuovo. Che vedremo negli appuntamenti fieristici dei prossimi mesi.
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