“Per Speculum in Aenigmate”. È il titolo della mostra, nonché sua chiave interpretativa; citazione diretta del testo biblico della Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi.
Draga & Aurel impongono una riflessione profonda attraverso la loro personale esposizione, sui temi della conoscenza (o l’impossibilità di conoscere). Il pensiero prende forma all’interno dell’ottocentesca cornice di Palazzo Brancaccio a Roma – sede di Contemporary Cluster, spazio interdisciplinare che coinvolge arte, architettura, design, musica, fashion design, fotografia – in un percorso ibrido che mostra i risultati della loro produzione artistica, in mostra fino al 13 Marzo: il nuovo corpo di lavori pittorici di Aurel K. Basedow con alcuni degli iconici pezzi di design del duo Draga & Aurel, di cui lui fa parte.
“In modo confuso, come in uno specchio”: la citazione latina che dà il nome alla kermesse richiama il dogma cristiano riguardo l’impossibilità di qualsiasi sapere umano rispetto al divino. Un tema, nel suo aspetto poetico ed evocativo, fatto proprio da Draga e Aurel e applicato alla loro produzione, così mutevole nella sua doppia anima di oggetto d’arredo e opera d’arte, allo stesso tempo mai univoca grazie alla materia, la resina, che connota ogni superficie con i suoi riflessi infiniti.
Così, gli ambienti volutamente “cattedralici” sono modulati, come in una partitura musicale, da elementi (e ritmi) differenti: luci tubiformi, pale monocrome o sedute, collocate per evidenziare simmetrie spaziali o dischiudere agglomerati policromi in cui le grandi “tele” entrano in contrappunto con una serie di tavoli puntiformi.
Fino all’ultima stanza, che accoglie la sola opera artistica di Aurel, culmine della riflessione: una pausa, un momento intimo in cui l’autore si concentra su alcuni temi interiori, di paura o costrizione, impressi in una serie di carte. Le pennellate magmatiche camuffano gli aspetti peculiari di immagini fotografiche, tutte selezionate dall’archivio personale dell’artista.