Partiamo da oggi: Marta Ferri, textile consultant per Molteni&C, presenta una nuova collezione di tessuti. Ci racconta le novità e come nasce la collaborazione con Molteni&C?
La collaborazione con Molteni posso dire che è nata quasi per caso. Mi hanno chiesto qualche consiglio su stoffe e colori. In azienda mancava una figura che sapesse “vestire” i loro mobili e gli interni di design. Sono andata a trovarli in fabbrica per vedere personalmente la loro produzione e il loro stile. L’intesa è stata immediata. Ormai sono tre anni che collaboro con loro come Textile Consultant, ho ridisegnato tutte le cartelle colori proponendo anche un nuovo scenario di tessuti per tuti i layer che caratterizzano le proposte di arredo Molteni. Per le edizioni precedenti del Salone del Mobile ho creato le collezioni MATERIA, GEA e TRAMA, e, per vestire gli armadi di Vincent Van Duysen, presenti negli showroom Molteni, ho creato “The Styling Closet by Marta Ferri” una capsule collection di abiti e accessori realizzata sempre con stoffe di arredamento. Per il prossimo Salone presenteremo una nuova collezione che interpreterà tessuti naturali in chiave contemporanea, un mix di innovazione e tradizione, creando layer ideali non solo per arredi ma anche per superfici e spazi.
Per i suoi abiti usa tessuti di arredamento. A richiesta, si diverte a vestire i mobili. Ci racconta questo dialogo cross tra moda e design che è diventato un suo marchio di fabbrica?
Amo i pesi, i colori, la fantasia e i disegni fuori misura delle stoffe d’arredo. Il tessuto è il filo che collega moda e interior design. Moda e arredamento si somigliano, hanno in comune sensibilità e voglia di creare cose belle e che facciano stare bene le persone nei diversi contesti.
Come nasce la sua passione per il mondo dei tessuti d’arredo? Quali sono i suoi tessuti preferiti?
Sono cresciuta in un ambiente nel quale design, stile, estetica e gusto assoluto erano elementi distintivi. Mio padre, il fotografo Fabrizio Ferri, mi ha insegnato l’importanza della luce e dei colori, mia madre Barbara Frua, decoratrice d’interni, è la maga del colore, in grado di creare atmosfere con tinte impensabili, da lei la mia passione per i tessuti d’arredamento. Da loro ho imparato tanto e mi hanno aiutato molto a sviluppare una sensibilità particolare che lega un mio abito di moda con il design dei tessuti che scelgo.
La mia prima collezione di abbigliamento, realizzata esclusivamente con tessuti per arredamento, è stata disegnata quasi per gioco e ha ottenuto la menzione speciale di “Who’s on next” per la qualità sartoriale e l’innovazione dei materiali. A questo punto sono arrivate anche le prime richieste, inizia il lavoro vero.
Il mio fornitore preferito è Colefax & Fowler, tessuti veramente unici nel loro genere. I loro colori e i loro ricami sono per me fonte d’ispirazione dalla quale parte l’idea per la realizzazione di ogni abito. La qualità del tessuto d’arredamento e il rapporto dei disegni permette infatti una maggiore libertà creativa.
Spesso posta su Instagram scatti del suo mondo, il suo atelier di sperimentazione a Milano. Ce lo racconta?
Venire nel mio Atelier è come andare da un vecchio sarto. Mi piace l’artigianalità e il processo creativo, mi sento libera dalle mode e dalla massificazione. Creo unicamente capi su misura, abiti bespoke. Ogni cliente, così anche ogni vestito, ha una sua storia, una sua identità personale. Quando una cliente viene nel mio Atelier cerco di interpretare il suo gusto. Ci vuole empatia, trascorro i primi venti minuti a chiacchierare: vedere come si muove e come si esprime mi aiuta a capire quale sarà l’abito giusto da proporre. Ogni volta la sfida è creare abiti che stiano bene a tutte, adattandosi alle forme più diverse. Mi piace vestire e no travestire le donne.
Di recente si è occupata degli interni de “La casa di Marta”, il resort a Borgo Egnazia. Ce lo racconta?
“La Casa di Marta” è un nuovo progetto di design a tutto tondo. A Borgo Egnazia in Puglia sto arredando una casa, un luogo unico, un ambiente colorato diverso dallo stile del Borgo, ma che si inserisce armoniosamente nello scenario di tufo bianco. La Casa di Marta, oltre ad essere il mio rifugio in Puglia, sarà anche un atelier per le mie creazioni, e si potrà anche affittare.
Ultima curiosità: com’è casa sua? Quali tessuti, mobili e colori? L’ha arredata lei?
Ho vissuto in tante case, prima a New York e poi a Milano, in ognuna ho sempre creato ambienti diversi, ma che mi facessero sentire a mio agio. La mia casa è eclettica, arredata con mobili e oggetti che provengono da tutte le parti del mondo, raccolti nel corso degli anni, ogni pezzo ha una sua storia. Metto insieme quello che mi piace senza farmi troppe domande, partendo comunque sempre dai tessuti. È un grande mix di stili differenti ma che assieme trovano incredibilmente un proprio equilibrio. Ho fatto parecchi errori tecnici nel progettare e arredare i diversi ambienti della mia casa, ma c’è di buono che posso prendermela solo con me stessa.