Un mix di tecniche artigianali e ispirazioni internazionali, approcci innovativi e richiami alla tradizione, per un totale di oltre 50 progetti in concorso. I migliori talenti cinesi al di sotto dei 35 anni – tra cui giovani designer, studenti universitari e allievi delle scuole di design – hanno la possibilità di esporre i propri lavori in questa cornice esclusiva. I tre progettisti più meritevoli, scelti da una giuria di professionisti del settore, saranno premiati con il SaloneSatellite Shanghai Award e potranno partecipare all’edizione 2019 del SaloneSatellite di Milano.
Fan Zhou: “Penso che il design debba focalizzarsi su un mix di idee e tecnologie. Viviamo in un’epoca contraddistinta da ritmi frenetici, perciò dobbiamo progettare prodotti che assecondino la rapida evoluzione dei consumi. I tratti fondamentali del mio lavoro – come si può vedere nel progetto che presento al SaloneSatellite – sono i materiali, ad esempio legno e sughero, e le idee, ispirate sia alla Cina sia alla cultura dei Paesi occidentali. Questo evento è anche l’occasione ideale per mostrare i miei prodotti al pubblico, ascoltare i consigli della gente, conoscere altri designer e i relativi stili.”
Roy Jia: “Penso che in futuro gli elementi di arredo dovranno essere più interessanti o multifunzionali, in modo da sorprendere le persone. Ecco perché ho deciso di portare al SaloneSatellite un mobile diverso dal solito: quelli che usiamo abitualmente sono troppo rigidi! Voglio sfruttare questa occasione per lanciare un segnale. Forse i mobili potranno andare incontro a una trasformazione, come un animale che attraversa varie fasi della vita.”
Wuluena Bao: “Partecipo al SaloneSatellite con il mio progetto di laurea di quest’anno, basato sulle tinture vegetali e intitolato Turn to Blue. In qualità di giovane designer cinese, ritengo importante integrare la cultura tradizionale nella moderna progettazione industriale. A mio modo di vedere, il design del futuro dovrebbe prestare maggiore attenzione alla cultura in cui si inserisce e all’impiego delle risorse locali, perché l’ambiente incide sulle persone e sulle loro esigenze. Penso che il design non debba essere un concetto ricercato appannaggio di pochi eletti, ma una componente quotidiana nella vita di tutti noi”.
Duan Bingdong: “Credo che l’esperienza utente non consista soltanto nell’assolvimento di una funzione, ma anche nel piacere spirituale. Ad esempio, progettare una sedia non serve soltanto a creare una seduta confortevole, ma anche a esprimere un linguaggio stilistico forte e un’idea estetica d’impatto, con strutture e materiali soddisfacenti, in modo da suscitare sensazioni interessanti nelle persone che utilizzano quell’oggetto. In occasione del SaloneSatellite presento The Chair, un progetto che dimostra come si possano unire prodotti per la casa ed elementi militari. La moda ha molti punti in comune con l’equipaggiamento militare, specialmente per quanto riguarda il vestiario. Dopo aver assolto alle funzioni belliche, l’equipaggiamento militare può entrare a far parte della quotidianità delle persone, anche quando il servizio militare è ormai un lontano ricordo.”
Yao Yu: “Il mio progetto è una panca in legno. Penso che le leggi fisiche della natura siano come una landa desolata che attende la resurrezione di un albero caduto. Il suo significato è ormai disperso tra le schegge, rimaste lì accanto. Nessuno può rimetterlo in piedi. Ma se potessi dargli nuova vita creando mobili compositi, cosa succederebbe? Ecco perché prendo spunto dai concetti di leva, equilibrio e fulcro, rielaborandoli in maniera creativa. Spero che l’interazione tra la panca e il soggetto si concretizzi in modo tale da rivoluzionare la gravità e gli equilibri, ponendosi in relazione con chi vi si siede secondo le leggi naturali.”
Zou Xin: “Questo tavolo esprime la mia concezione dell’arredo e dello spazio. A mio avviso, i mobili non sono solo mobili: sono veri e propri esseri viventi e come tali possono sopravvivere soltanto se sono in armonia con lo spazio circostante. La silhouette del mio tavolo si ispira alla Composizione VIII di Kandinskij. Per me è un dipinto che raffigura innumerevoli oggetti disseminati nello spazio, ciascuno dei quali viene rappresentato attraverso i suoi tratti più significativi. Il profilo rotondo del tavolo deriva da questo dipinto, ma anche dal nostro spazio vitale: lo spazio è costituito da linee infinite, perciò volevo creare un elemento d’arredo capace di integrarsi alla perfezione.”
Simin Qiu: “Questo progetto consiste in una macchina per le onde che simula il moto oceanico, con l’obiettivo di esplorare i principi complessi ed eleganti che portano alla formazione dei motivi increspati. Lo scopo è quello di imitare i processi di creazione naturali, pur raggiungendo un livello di accuratezza e perfezione che non esiste in natura. Le increspature dello sgabello “ondulato” create dalla macchina sono realizzate in calcestruzzo. I materiali naturali e i processi che definiscono la natura mi attraggono molto. Lavoro a progetti simili nel tentativo di abbattere e ampliare l’orizzonte attuale, basato su materiali e processi tradizionali.”