cc-tapis e quell’anima poetica che si traduce in manufatto

Dopo l’ouverture di Colonia, cc-tapis, lontana dalla filosofia della produzione di massa, mostra anche a M&O Paris le sue proposte più eloquenti: i nuovi tappeti disegnati da tre giovani designer italiani

Lo stand di cc-tapis a Imm Cologne 2018 - Photo © Andrea Bartoluccio

Perfettamente a loro agio fra le proposte internazionali di M&OCartesio e Cartesio Outline, i nuovi tappeti progettati dalla designer Elena Salmistraro per cc-tapis, mostrano l’incontro prezioso fra la concettualità moderna dell’artista e le tecniche ancestrali che caratterizzano i manufatti annodati a mano dagli artigiani nepalesi.

Come in Flatlandia, il racconto fantastico scritto dal reverendo Abbott nel 1884, i tappeti di Elena Salmistraro si trasformano in universi bidimensionali abitati da forme geometriche; “triangoli, linee, cerchi e quadrati si sovrappongono, si incontrano e si scontrano per conoscersi e riconoscersi e a loro insaputa si caricano di colori e magia”. Una collezione originale, dai due volti: uno materico e ruvido, l’altro soffice e tenue; uno carico e affollato, l’altro sobrio e sublime. Un continuo gioco di contrasti per dar forza alla dualità visiva, esaltando la forte componente artigianale delle lavorazioni.

Si chiama invece Metroquadro la nuova collezione contract con i tappeti Campo e Campo Undyed  di Leornardo Talarico, dove i materiali eterogenei si miscelano per dar vita a un’inedita fusione compositiva, e i tappeti Orizzonti di Domenico Rocca e Alberto Nespoli di EligoStudio, che si ispirano alla natura.