Bottega Veneta sulle colline di Beverly

Quale città meglio di Beverly Hills potrebbe accogliere la seconda, esclusiva Maison di Bottega Veneta nel mondo? Atmosfera suggestiva e sensazione di leggerezza sono le indiscusse protagoniste dello store in North Rodeo Drive. L’atmosfera è la conseguenza di spazi elaborati secondo un equilibrio perfetto, mentre la leggerezza risulta da lucernari che intensificano la gamma cromatica dell’interior.

Sono George Washington Smith e Bertram Goodhue a influenzare il genio creativo di  Tomas Maier, firma d’eccellezza che ha progettato la location. Due i livelli dove lo stile del primo Revival Mediterraneo e l’architettura del profondo sud californiano – che riecheggia il mood messicano di epoca coloniale – entrano in contatto al fine di elaborare un concept originale. «Negli ultimi decenni la mia sensibilità per questo stile architettonico si è evoluta grazie alle frequenti visite a luoghi  come Santa Barbara, Montecito e Pasadena – spiega il designer – Il controllo e le proporzioni dell’architettura coloniale spagnola minimalista (la mancanza di colore, la semplice complessità degli archi, la scelta della pietra) hanno contribuito al progetto della facciata e degli interni per questa Maison».

Abbigliamento, pelletteria ma anche accessori e profumazioni si alternano nei 450 metri quadrati di superficie, in cui pareti e soffitto optano per il rovere sbiancato, mentre i pavimenti sono in pietra fossile Piscina, in pietra Coquina e rovere spazzolato.

Realizzata per celebrare la nuova apertura, Beverly 71/16 è una borsa che riprende un modello del 1971 per abbinarlo a materiali esclusivi (coccodrillo e cervo). La Maison californiana è un traguardo decisivo per Bottega Veneta, che ha ospitato numerose celebrità holliwoodiane durante l’opening party, del calibro di Maggie Gyllenhaal, Liz Goldwyn e Minnie Driver. Il prossimo anno sarà il turno di New York, terza città – dopo Milano e Beverly Hills – a ospitare la rinomata boutique.