Conversazione con Studio D73

«Quando la creatività incontra la realtà crea emozioni e un’emozione non ha prezzo», questo il claim che accoglie i visitatori nel website dello Studio D73, fondato dagli architetti Marco Vismara e Andrea Viganò, con sedi a Brescia (la loro città), Mosca, Tbilisi e Tunisi.

La passione per l’architettura e l’interior, la curiosità per le culture internazionali e un innato senso della realtà ha portato velocemente la coppia a varcare i confini per proporsi nei mercati internazionali. La villa di Mosca che hanno ultimamente terminato ci offre l’occasione per approfondire con loro l’argomento “Russia”, Paese che con l’altalenanza negli ultimi anni del proprio sistema economico, ha dato e tolto ricchezze e opportunità alle aziende italiane, ma che per dimensioni e potenzialità rimane una meta molto ambita e in qualche modo ancora da scoprire per il Made in Italy.

L’intervista con Marco Vismara conferma la tendenza di come il gusto dei Russi e dei mercati cirillici stia progressivamente cambiando.

La situazione in Russia è ancora delicata, ancor più probabilmente nella fascia intermedia del mercato, mentre quella “ricca” non soffre queste pause. Come vivete voi questo momento?

Le sanzioni internazionali hanno sicuramente frenato l’economia e hanno colpito tutte le fasce della popolazione. Occorre fare però una differenziazione: i Russi che hanno business internazionale puntano su euro e dollaro per i loro guadagni e quindi la loro capacità di acquisto in Russia – forti anche della svalutazione del rublo – è sensibilmente aumentata. Chi invece ha mercati domestici soffre. Tutto questo ha portato a un cambiamento di comportamento del cliente locale: più attenzione al valore e alle fasi progettuali. In passato, durante il boom economico, si sono viste anche architetture e arredi esageratamente sfarzosi. Ora non è più così.

D73 ha aperto da anni sedi a Mosca e a Tbilisi, in Georgia: come ci si confronta con i clienti di questi Paesi tra Europa e Asia?

Lavorare in Russia significa tenere sempre ben presente l’immenso patrimonio culturale di questo Paese: musica, pittura e filosofia conferiscono al popolo Russo una sensibilità innata che si traduce sì in comportamenti esigenti, ma anche nella capacità di valorizzare le caratteristiche di un progetto. Il cliente russo non ammette ritardi, non contempla variazioni sui prezzi, richiede rapidità, tempestività, puntualità e precisione; però, a fronte di tante richieste, restituisce ai progettisti l’apprezzamento profondo per il lavoro svolto e mette nelle condizioni il professionista di migliorare l’organizzazione della propria attività. Se una relazione con questa clientela funziona, porta referenze: la villa di Mosca è il risultato di buoni lavori fatti precedentemente.

Parliamo allora della villa di Mosca: una grande realizzazione per un grande cliente

La villa di Mosca (2100 mq) è la terza che abbiamo progettato per questo cliente, conoscevamo il suo gusto e le sue priorità: ama ambienti caldi e materiali morbidi come la pelle. In questo progetto ci è stata richiesta anche una piscina e una Spa che fossero collegate alla zona living. D73 ha suggerito uno stile univoco e focalizzato solo su prodotti italiani, compresi i marmi, le pavimentazioni e le finiture. Un progetto che potremmo definire classico-contemporaneo. Cinque anni fa sarebbe stata completamente diversa, avremmo dovuto scegliere lo sfarzoso stile classico-napoleonico.

Gli stili e i gusti cambiano anche lì?

Il gusto russo è cambiato profondamente, ma questa è una caratteristica che appartiene a tutti i Paesi che hanno avuto una crescita potente e veloce: si è passati da uno stile classico-imperialista sino ad arrivare al moderno. A differenza dell’Europa, in queste aree, diciamo “emergenti”, gli stili si bruciano velocemente. I clienti viaggiano molto, vedono e apprendono, sono curiosi. Lo stile che oggi in Russia (ma anche in Cina) è dominante è quello classico-contemporaneo, caldo ed elegante, che sfiora l’Art Decò senza mai però sceglierlo con decisione; tessuti, pelli e finiture sono molto ricercate. D73, oltre che a Mosca, anche in altre parti della Russia, Siberia compresa. Dei Russi apprezziamo molto la loro capacità ingegneristica, noi portiamo Made in Italy e creatività. In questo modo è possibile creare dei team che funzionano.

Terminiamo questo percorso parlando del Made in Italy?

Volentieri. Se posso dare un suggerimento direi che il cliente Russo desidera le aziende italiane, ma le aziende italiane non devono mai deludere le aspettative. Questo interlocutore dialoga poco (contrariamente alle abitudini italiane), desidera tempi e costi chiari e definiti, nessun cambiamento in corsa è possibile. Questo ci ha portati ad avere nel tempo contrasti con alcune aziende Made in Italy. Contrasti che si traducono in tempi che si allungano. Il business in Russia, ma all’estero in generale, è molto più veloce che in Italia, se si perde tempo c’è già qualcun altro che può prendere il tuo posto.