Al 390 diRue Saint-Honoré di Parigi si sale ai piani di un edificio residenziale per scoprire i progetti speciali e la nuova collezione di Birkenstock 1774. È qui che l’azienda pioniera in ambito ortopedico, ora brand iconico, ha scelto di aprire un nuovo showroom. In un affascinante appartamento di 170 mq in stile haussmanniano, Nick Vinson, di Vinson& Co, ha messo a punto nei minimi particolari un elegante progetto di interni, cercando in tutta Europa arredi, decorazioni, mobili vintage e nuovi, in una palette di colori e materiali caldi che ben si miscelano alle boiserie alle pareti, ai caminetti in pietra e ai pavimenti in parquet che danno un colpo d’occhio senza soluzione di continuità grazie alle stanze comunicanti.

Quel ‘feel at ease’ nella calzata del famoso plantare lo si ritrova, così, entrando in uno spazio immediatamente confortevole e accogliente in cui sentirsi a proprio agio, liberi di scoprire i modelli più recenti come si cercasse nello studio o nel living di casa. Scovandoli, qua e là, sulla libreria Lungangolo di Achille Castiglioni, su un carrello pieghevole in quercia e vetro degli anni 1940, sugli sgabelli Tri-Angle di Aldo Bakker o sulle panche Cleft Oak di Simon Hasan. E ancora: tra le sedie Roly-Poly di Toogood in fibra di vetro grezza colorata accanto a poltrone di Pierre Jeanneret del 1954, realizzate a mano a Chandigarh, in India. Perfettamente disposti nello spazio, ci sono anche i tavoli in quercia, funzionali e flessibili, di Philipp Mainzer, abbinati alle sedie Cab disegnate da Mario Bellini nel 1978 e caratterizzate dalla patina del vissuto visibile nella pelle conciata, insieme alle sedie Medea anni ‘50 in compensato di Vittorio Nobili e alle sedie di Charles e Ray Eames con morbida imbottitura usurata posizionate negli uffici esecutivi.

Tra gli accessori d’arredo, Vinson ha selezionato tappeti in fibra di paglia, coltivata e intessuta nel Regno Unito; ceramiche disegnate tra gli anni ‘40 e ‘50 dalla ceramista svizzera Margit Linck; vasi in pelle cotta di Simon Hasan e punti luce di Carl Auböck e J.T Kalmar, entrambi degli anni ‘50. Infine, per non perdere mai la liaison con la casa madre, una serie di pannelli artistici in juta e feltro, appositamente commissionati alla ricamatrice londinese Geraldine Larkin, richiamano soletta e tomaia delle calzature Birkenstock. Opere d’arte che si uniscono a importanti litografie di Hans Hartung ed Edoardo Chillida. Mentre, ceramiche di Anaphi, vassoi di Michaël Verheyden e oggetti per la tavola di John Pawson, vasi Wrap di Simon Hasan e posateria Pride di David Mellor completano l’attenta selezione di accessori.