La Francia celebra i suoi migliori 100 designer

Il French Design 100 festival, ideato da Philippe Starck e patrocinato dal presidente Emmanuel Macron, promuove la creatività francese mappando cento talenti nel mondo

natacha. sacha. ©Romain Robine

Sostenere e celebrare la creatività francese. È questa la mission di Le French Design 100 festival, l’unico premio di design in Francia che promuove i designer francesi nel mondo. Giunto al secondo anno, l’evento è organizzato dall’associazione governativa VIA, è ideato e sponsorizzato da Philippe Starck, ed è patrocinato dal presidente della repubblica francese Emmanuel Macron.

Il festival ha l’obiettivo di selezionare cento progetti (di prodotti e interior) che mettono in risalto e trasmettono i valori essenziali del design francese, come l’art de vivre, l’eleganza, l’audacia, la creatività, il know how.

Komachi Beni by natacha.sacha
Komachi Beni by natacha.sacha

«Come esportare il design francese nel mondo? Vanno rispettati due parametri», dice Philippe Starck, creatore e ospite d’onore del festival: «Che designer, autori, creatori ricordino il loro ruolo sociale, umanista, ecologico, e che dimentichino il ciclo ultrarapido che deriva dalla moda. Oggi bisogna tornare ai veri valori di una professione, per offrire un vero servizio».

A selezionare i progetti, una giuria internazionale presieduta da Hervé Lemoine, direttore del Mobilier National, insieme a numerosi esperti tra cui Deyan Sudjic, direttore emerito del Design Museum di Londra, Jennifer Flay, direttore artistico della Fiac di Parigi, Leila Anna Wahba, direttore e curatore di Architecture + Design Museum di Los Angeles e Miryon Ko, direttore arte & cultura di Cartier Giappone.

Ines Le Bihan

Il risultato è un ricco database, pubblicato anche online sotto forma di mappa digitale, per promuovere i talenti e misurare l’impatto della creatività francese sulla scena internazionale.

Tra i cento selezionati, accanto ai nomi affermati, come i fratelli Bouroullec, Christophe Pillet, Christophe Delcourt, Constance Guisset, India Mahdavi e Jean Marie Massaud, solo per citarne alcuni, c’è una rosa di emergenti da tenere d’occhio: Inès Le Bihan, inserita nel 2019 nella lista di Forbes 30 under 30, lavora a Seattle, fa parte del team di progettazione di Facebook, dopo aver lavorato per Yann Kersalé a Paris, Nendo a Tokyo e Ideo in Cina; tra i suoi progetti ci sono dispositivi indossabili connessi, mobili intelligenti ed esperienze di realtà virtuale per aziende come HTC, Xiaomi e Samsung, e le cuffie Oarlock per Klipsch, in cui la designer ha asciugato le componenti, eliminando per esempio le viti a vista, per mettere in risalto la funzione e i materiali pregiati, come legno e pelle.

Ines Le Bihan, Oarlock Headphone

Tra i selezionati, figura anche il duo natacha.sacha, vincitori del Rising Talents 2020 di Maison&Objet. Prima di avviare il loro studio, Natacha Poutoux ha avuto l’opportunità di lavorare con Stefan Diez, Ronan & Erwan Bouroullec e Possible Future, mentre Sacha Hourcade era impegnato presso Klauser & Carpenter e poi con India Mahdavi; insieme si interrogano su come reinventare gli usi dei prodotti, dei mobili e degli spazi in chiave sostenibile, e in chiave poetica, come accade nel set make-up in ceramica e legno Cosmétique per il brand di cosmetica giapponese Isehan Honten.

Ludovic Roth ©Thomas Lang

Un altro talento è Ludovic Roth, classe 1983, basato a Saint-Ouen-sur-Seine, vanta collaborazioni con Mathieu Lehanneur, Fabrice Berrux ed Erik Arlen Arro Studio; tra i suoi più recenti progetti, Lux Tempora Line, un orologio astronomico che ridefinisce la visione del tempo, rappresentando la velocità della luce attraverso il viaggio del fotone nel sistema solare.

Ludovic Roth, Lux Tempora Line Clock©Thomas Lang

Infine, Samuel Accoceberry, originario di Bordeaux ma basato tra Parigi e Biarritz, un designer d’esperienza ma forse ancora troppo poco celebrato fuori dai confini francesi: ha lavorato con Arik Levy, Antonio Citterio e Rodolfo Dordoni, ha esposto nei più prestigiosi musei, com il Musée d’Art Moderne e il Musée des Arts Décoratifs di Parigi, il Triennale Design Museum di Milano e il Design Museum di Holon.

Samuel Accoceberry Studio©Alexandre Delamadeleine

Samuel Accoceberry si distingue per il suo approccio artigianale che applica a tutte le discipline, dall’arredamento agli spazi pubblici, dall’illuminazione alla scenografia; nel 2018 lui e il fabbro Bruce Cecere hanno lanciato il marchio SB26 per esplorare, come degli orafi, i limiti della lavorazione dei metalli e produrre lampade e oggetti unici.

Samuel Accoceberry Studio, Rigel Table Lamp ©Alexandre Delamadeleine

I risultati di questa selezione verranno messi in mostra durante il prossimo Salone del Mobile con un’esposizione dal titolo Voyage en Intérieur: Le French Art de Vivre.