Disegno, qualità, ricerca

La parola a Daniel Talens, da febbraio amministratore delegato di Bisazza. Che delinea un futuro fatto di saper fare e (anche) sperimentare in modo poliedrico

Daniel Talens

“Il bello di Bisazza, così come di Alessi, è che sono grandi marchi famosi in tutto il mondo, ma dentro ci sono persone di famiglia”. Ne è convinto Daniel Talens, da febbraio di quest’anno amministratore delegato del noto marchio di mosaici in vetro di Vicenza, succeduto proprio a Piero Bisazza, che ne è oggi presidente.  

È già la seconda volta che lo spagnolo Talens, originario di Barcellona, eredita un ruolo analogo in un’azienda storica del design italiano e dal cognome importante (la volta scorsa era stata proprio in Alessi, dal 2019 al 2023). “Per il gruppo è una fortuna che Piero Bisazza sia ancora in grande forma, sia fisica sia intellettuale, e abbia voluto delegare solo l’operatività del gruppo, mantenendone il ruolo di presidente, con cui richiamare i valori e le varie espressioni artistiche del marchio”, ci ha detto al telefono. 

Fractured Idols VI Mosaic by Bisazza Atelier, design Daniel Arsham – photo © Matteo Imbriani

L’arrivo di un dirigente esterno come lei, dopo una gestione “in famiglia”, determinerà inevitabilmente un cambiamento. Oppure no?
“Non parlerei di rivoluzione perché l’azienda è meravigliosa e funziona già bene così da settant’anni. L’unico cambiamento messo in atto è stato decidere di non prendere un altro Bisazza per gestire l’azienda nel suo quotidiano”.

Una situazione diversa che in Alessi.
“Lì c’era una situazione complessa che siamo riusciti a ripianare raggiungendo risultati stratosferici. Qui la realtà è molto diversa perché parliamo di un marchio forte, di un’azienda che non ha debiti e che è addirittura leader di mercato nel suo segmento, ossia il luxury mosaic”.  

Fractured Idols VI Mosaic by Bisazza Atelier, design Daniel Arsham – photo © Matteo Imbriani

Prima di arrivare al luxury mosaic lei ha attraversato mondi molto differenti, non soltanto nel design. Come li concilia?
“Come dico sempre, io sin da piccolo volevo essere il CEO di un grande marchio mondiale. E così ho mosso uno dopo l’altro tutti i passi di carriera necessari per diventarlo. In una multinazionale alimentare come Nestlé ho imparato come funziona l’intera catena di valore di un’azienda di quelle dimensioni; con Hermès mi sono interfacciato per la prima volta con il mondo del lusso, e ho appreso tutta la parte del prodotto di eccellenza, del disegno e della qualità. Infine, in Alessi, ho capito da vicino che cosa voglia dire veramente fare design. In Bisazza io arrivo con tutto questo bagaglio eterogeneo di esperienze ma anche con tanta umiltà, consapevole che si tratta di una realtà bellissima e di una famiglia meravigliosa”. 

Fractured Idols VI Mosaic by Bisazza Atelier, design Daniel Arsham – photo © Matteo Imbriani
Fractured Idols VI Mosaic by Bisazza Atelier, design Daniel Arsham – photo © Matteo Imbriani

Uno dei punti di forza di Bisazza, da sempre, è l’inte(g)razione costante con l’arte. Continuerà?
“Quello tra l’arte e Bisazza è certamente un connubio che continuerà e sarà sempre più poliedrico e sperimentale, perché abbiamo la fortuna di poter scegliere tra i migliori progettisti che aspirano a lavorare con noi per dare una nuova visione a un marchio con settant’anni di storia. All’ultimo Salone del Mobile, ad esempio, Daniel Arsham ha giocato con lo stile neoclassico e i manga, per rappresentare la metafora della transizione tra passato e futuro che stiamo vivendo”.

Il vostro pubblico che valore o che valori (ri)cerca?
“I nostri clienti hanno in genere una conoscenza estetica molto profonda, non cercano solo un logo da esibire. È un pubblico molto maturo”.  

Bliss Green Collezione Marmosaico by Bisazza, design Autoban
Bliss Green Collezione Marmosaico by Bisazza, design Autoban – photo © Fabienne Delafraye

Questo pubblico così maturo dove lo cercate e/o trovate, oggi, nel mondo?
“L’Asia rappresenta sicuramente un mercato in espansione, e infatti abbiamo aperto filiali a Hong Kong e Shanghai. Ma è soprattutto in America che puntiamo a svilupparci di più, oltre che nei paesi del Golfo, continuando anche a lavorare con mercati importanti europei, come Inghilterra, Francia e Italia”. 

Il suo sogno da CEO ancora nel cassetto qual è?
“Il sogno di ogni dirigente: passare un marchio alla generazione successiva con lo stesso livello di desiderabilità, se non più alto”. 

Eltham Red Collezione Marmosaico by Bisazza, design Ashley Hicks – photo © Fabrizio Cicconi
Eltham Red Collezione Marmosaico by Bisazza, design Ashley Hicks – photo © Fabrizio Cicconi