Sculptural Apartment Warsaw
DATA SHEET

Architect: Katarzyna Baumiller 
Furnishings: custom made to designs by Katarzyna Baumiller; Amura, Usm, Noti, Baxter, Knoll, Milano Bedding
Lighting: Parachilna, Foscarini, Toss B, &Tradition, Ultralight, Tom Dixon, Marset, Hasik Design, Vivid Color Studio, Verner Panton
Mirrors and curtains: Synesthesia, designed by Katarzyna Baumiller
Photos: ©Murak/Alicja T./Photofoyer

Trasferitisi da New York a Varsavia, i proprietari cercavano una casa per tutta la famiglia che hanno individuato in questo appartamento di 200 metri quadri collocato in un palazzo dei primi del Novecento, prima abbandonato e poi restaurato. In una classica pianta a enfilade, i lavori di restauro hanno ripristinato la ricca decorazione a stucco dei soffitti, i pavimenti in parquet, le finestre, mentre il progetto di interior design ha integrato molti elementi discordanti con la tradizione.

 “I proprietari sono stati coraggiosi, mi hanno persino incoraggiato a cercare forme nuove e idee inusuali”, dichiara Katarzyna Baumiller. Come i numerosi specchi realizzati su disegno che appaiono in tutte le stanze: rimandano agli antichi specchi decorativi ma le loro forme irregolari riflettono (sul)la realtà in modi inaspettati. Forma sorprendente risulta anche l’insolito arredo scultoreo rivestito in velluto blu cobalto che nel living occupa un’intera parete, palestra e rifugio per i gatti di casa. O ancora, in cucina, il mobile contenitore alto tre metri rosa confetto, colore scelto anche per l’isola e per il sistema di condutture dell’aria condizionata che diventa scultura e sovrasta la zona pranzo. 

Superficie di elaborazione per il colore sono ovunque le tende a tutta altezza, con una colorazione degradé ottenuta con tecnica serigrafica. “Ho deliberatamente abbinato la ricca decorazione a stucco, il parquet e le porte dalle forme classiche con piastrelle riflettenti e materiali laccati come vetro e acciaio per rendere più elaborato il carattere borghese dell’edificio. Gli interni si sono arricchiti di materiali sofisticati, trattati però con distacco e ironia”.