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Client: Aman
Interior design: Denniston Architects
Photos: courtesy of Aman

L’Oriente incontra l’Occidente nell’esclusivo “santuario urbano” inaugurato tra la 57ma strada e Fifth Ave., all’interno del Crown Building, un simbolo della Gilded Age americana progettato negli anni Venti da Warren & Wetmore con dettagli del rinascimento francese, un’imponente facciata neoclassica e una torre che evoca l’architettura dei castelli. Prima sede del Museo di Arte Moderna, la sua particolarità risiede in un pinnacolo a forma di corona immerso nell’oro dal lighting designer Douglas Leigh. Era il 1983 e da quel momento per tutti i New Yorkers divenne il Crown Building. Un patrimonio storico sapientemente conservato e convertito oggi in uno degli hotel newyorkesi più raffinati. «L’apertura di Aman New York – afferma il Presidente e Amministratore Delegato Vlad Doronin – è un momento fondamentale nell’evoluzione e nella crescita del marchio, consolidando la nostra idea di portare l’ambìto stile di vita Aman nelle più grandi città del mondo.

L’hotel, l’Aman Club e l’Aman Branded Residences creano una proposta nuova a Manhattan. E i nostri servizi sono pensati per offroire agli ospiti un’esperienza unica, mentre continuiamo a stabilire nuovi standard nell’ospitalità di lusso». Il progetto è concepito come un viaggio estetico, interpretato e creato in collaborazione con Jean-Michel Gathy di Denniston Architects: l’atrio a doppia altezza, i pannelli dalle tonalità tenui alle pareti.

I soffitti multistrato evocano l’eredità asiatica del marchio, celebrando allo stesso tempo il fermento di New York con luoghi dedicati alla community tra cui un Jazz Club, due indirizzi gourmet – Arva con cucina italiana e il ristorante giapponese Nama – una Garden Terrace con fontane d’acqua e un ampio braciere, simbolicamente l’unione tra cielo e terra. Centro nevralgico, l’imponente Aman Spa si sviluppa su tre piani, a cui si aggiungono due Spa House, amenities tra le più ricercate per le 83 suites e il prestigioso Aman Club dedicato ai soli membri.

Magnifiche, le 22 dimore private – le Aman Branded Residences – occupano i piani superiori dell’hotel, infuse dell’eleganza e del lifestyle che caratterizza l’unicità del marchio. L’interior design cerca un perfetto equilibrio tra storicità e contemporaneità, visione orientale e occidentale, natura e artificio nell’idea di rappresentare un santuario scandito da materiali e motivi organici che ricollegano al mondo naturale. Dal legni di quercia e noce a bronzo, ottone e acciaio annerito, dagli arredi su misura alla scelta di elementi che rappresentino il bilanciamento tra il femmineo yin – tessuti d’arredo, tappeti e opere d’arte – e il maschile yang espresso dai marmi Belgian Blue e Chocolate Brown.

 Ogni dettaglio diviene così elemento narrativo: la pietra naturale e il legno formano un motivo a intreccio che evoca i tradizionali cestini di rattan asiatici; l’antica tecnica dell’intarsio brunisce le mensole dei caminetti; le pareti si vestono di tessuti naturali e di composizioni floreali ispirate all’arte giapponese Ikebana. Un fil rouge che si snoda dall’Asia agli Stati Uniti, tra discreti dettagli dorati che si susseguono in ogni ambiente, reminiscenza della “corona” dell’iconico edificio.

Interni minimalisti in cui è riflessa l’eleganza essenziale del Sol Levante e l’artigianalità dell’Indonesia; la natura come rimando a Central Park; murales che evocano il capolavoro risalente al XV sec. Pine Trees (Shōrin-zu byōbu) di Hasegawa Tōhaku, una delle opere più celebri del Giappone. Una dimensione creativa che si dipana anche nelle suite ispirate al design nipponico, caratterizzate da layout flessibili e continuità tra interno ed esterno, dotate di ante a persiana girevoli con pannelli in carta di riso retroilluminati per regolare la luce (realizzati da The Flaming Beacon), per personalizzare gli ambienti e l’atmosfera.

Con l’obiettivo di offrire un nuovo concept hotel alla città, suite e residenze sono riscaldati da camini, mentre un tetto retrattile in vetro consente di trasformare l’ampia terrazza in un raffinato giardino d’inverno. E in una celebrazione dell’arte e dell’artigianalità spiccano, in esclusiva per Aman New York.

L’opera di Melissa Hart per il ristorante Nama, la tela di Joseph Borde per la hall al 14° piano dipinta con pigmenti naturali giapponesi, inchiostro, curcuma, zenzero e zafferano, il bancone della reception modellato a mano dall’artista brasiliano Domingos Totora, e la serie ispirata alle lanterne orientali creata da Peter Gentenaar. Immersi in una cultura creativa che riflette l’essenza di Aman e l’anima di New York.