The big bang?

La Milano Design Week si avvicina e si preannuncia ancora più diffusa sul territorio della città. E anche al di fuori dei suoi confini. Un segno di evoluzione o un problema di gigantismo?

Alcova 2024 @ Villa Pagatti Valsecchi, Varedo – Photo © Piergiorgio Sorgetti, courtesy Alcova
Alcova 2024 @ Villa Pagatti Valsecchi, Varedo – Photo © Piergiorgio Sorgetti, courtesy Alcova

Il primo segnale è arrivato a metà gennaio, quando Alcova, mostra-evento collettiva di grandissimo richiamo nella costellazione di appuntamenti della Milano Design Week, ha annunciato la sua nuova location (anzi due): Villa Borsani e Villa Bagatti Valsecchi. A Varedo, a circa mezz’ora dal centro città. Thema, rassegna dalla forte impronta curatoriale che costruisce un dialogo tra arte e design (ha debuttato a Parigi lo scorso ottobre nei giorni di Design Miami/ Paris) sarà in una struttura industriale in disuso nei pressi dell’aeroporto di Linate che condividerà con Baranzate Ateliers, il progetto lanciato l’anno scorso e dedicato al collectible design.

Ruben Modigliani – Photo © Valentina Sommariva

I confini della “città del design” si allargano, e molto. Ma la grande kermesse continua a durare una settimana, a parte le preview sempre più frequenti: ma sono pochissimi quelli che si possono permettere di passare tanti giorni in città. La questione di come utilizzare al meglio il proprio tempo diventa sempre più importante, nella consapevolezza che – ormai – vedere tutto è impossibile. È un argomento in più che si inserisce, per le aziende come per i visitatori, nella questione su come sfruttare il tempo: preferire la fiera o la città?

Non è un argomento da poco. Negli ultimi anni stanno guadagnando popolarità manifestazioni diffuse (una su tutte, threeedaysofdesign a Copenhagen), in cui il design viene mostrato e vissuto in un’atmosfera di festa. Ma – come ci ha detto Brigitte Silvera, una delle interviste raccolte nella nostra Design Issue, il magazine che esce in occasione della settimana del design – «Avendo pochi giorni a disposizione, la fiera resta essenziale per ottenere una visione completa di tutte le collezioni. Ma certamente, seguiremo i nostri brand anche in città, dove accadono cose straordinarie al di fuori degli stand».

La questione è complessa: non si può imporre un numero chiuso di eventi, ed è molto difficile creare una cabina di regia che renda l’esperienza della MDW più razionale, più facilmente navigabile. Che però è quello che molti, sempre di più, chiedono. La scelta di stare “via dalla pazza folla” pagherà? Come sempre ce lo diranno i numeri, a giochi finiti. Nel frattempo prepariamoci allo show.