Il nuovo look di ICFF

Odile Hainaut e Claire Pijoulat, Brand Directors di ICFF 2024, ci raccontano le novità di questa edizione. Partendo dalla nuova visual identity

Rads by Studio Caribe

Un nuovo marchio caratterizza ICFF che quest’anno festeggia il suo 35mo anniversario. Un logo grafico – creato dalla pluripremiata agenzia creativa forceMAJEURE – che evoca l’energia di New York e della sue fiera, tra le più importanti in Nord America. «ICFF aveva bisogno di un’identità visiva che fosse più distintiva e che potesse fornire la flessibilità necessaria per amplificare le varie espressioni individuali che supportiamo» spiega il team di forceMAJEURE. «Dalla strategia del marchio al logotipo, ai colori, al carattere tipografico e alla navigazione, l’obiettivo era quello di rendere questo riposizionamento funzionale su diversi aspetti: i social media, il sito web e lo show».

In scena dal 19 al 21 maggio 2024 al Javits Center di Manhattan, l’evento – focalizzato sulla qualità, sull’accoglienza e sulla sostenibilità – riunisce espositori americani e aziende internazionali in dialogo con i giovani talenti. Tra installazioni firmate da noti studi di architettura, workshop, uno spazio-libreria e talks, sono tante le novità di questa edizione tra cui una partnership senza precedenti con Superstudio. Ne parliamo con Odile Hainaut e Claire Pijoulat, Brand Directors di ICFF 2024.

Claire Pijoulat and Odile Hainaut

Odile e Claire, per il secondo anno consecutivo siete Brand Directors di ICFF. Tante le novità, ma prima fra tutte un nuovo logo…
Era molto importante che il nostro marchio riflettesse la nuova visione dello show e mostrasse come stiamo andando avanti, verso il prossimo capitolo di ICFF. Qualcosa di più audace che esprimesse l’energia di New York City, l’attenzione al green, la progettualità: un logo fresco e attraente dedicato anche a un pubblico giovane. La new visual identity traduce tutti questi elementi e ne stiamo vedendo il risultato: tutti lo adorano! 

Com’è stata concepita la nuova visual identity?
La nuova identità del marchio ICFF si caratterizza da un logo accattivante che riflette lo spirito e la vitalità newyorkesi. Un linguaggio visivo che consente anche di aggiungere, spostare e trasformare nuovi elementi come colori e immagini, per diversificare le sezioni: giallo per Wanted, verde per Oasis (focalizzato sul green), blu per la nuova area Bespoke (incentrata sull’alto artigianato), con l’intenzione di aggiungerne altri in futuro… 

ICFF Billboard

Per la prima volta in ICFF un’area dedicata al Bespoke. Com’è nata l’idea?
Spesso architetti e interior designer ci chiedono consigli su artigiani che possano creare prodotti su misura. Sappiamo quanto sia importante negli Stati Uniti l’unicità e il bespoke, e abbiamo pensato di sviluppare all’interno di ICFF uno spazio che riunisca gli artigiani che plasmano la loro arte, focalizzato sul processo produttivo. Un Bespoke concepito come una risorsa: non si tratta di presentare prodotti su misura finiti, ma di dar voce alle persone, ai materiali, all’artigianalità che danno vita a elementi unici.

Avete riorganizzato anche il layout della fiera al Javits Center?
Abbiamo riorganizzato la nuova planimetria nell’idea di creare una maggior fluidità tra ICFF, WANTED e le altre iniziative, come i talk ad esempio. Al centro della scena, le grandi aziende americane come Bernhardt Design, con uno spazio concepito come un salotto di benvenuto, oltre a un’installazione curata da David Rockwell, ristoranti e bar. Saranno presenti i marchi internazionali, una sezione dedicata all’outdoor, l’area bagno e cucina, il Bespoke, poi l’area di WANTED che quest’anno si presenta ancora più imponente. E tra le novità, una nuova app che manterremo anche in futuro. 

Durbar Jung Pendant and Pilar Dining Table by Indo

Come si presenterà WantedDesign che avete rinominato semplicemente WANTED?
La potremmo definire un’edizione concentrata su Launch Pad, Look Book – con 60 partecipanti – e ovviamente sulle Design School: saranno presenti 20 scuole, e tra Launch Pad e Look Book stiamo creando un gruppo molto solido di designer da più di 25 Paesi. Tra le novità, i laboratori delle scuole occuperanno uno spazio all’interno della Fiera (lo scorso anno erano a Industry City): abbiamo pensato di portarli sotto lo stesso “tetto” in modo che gli studenti possano essere presenti in un ambiente professionale. 

Avete dato vita a una partnership con Superstudio. Com’è nata?
Giulio Cappellini è tra i mentori e i sostenitori del design e quando ci ha proposto questa partnership ne siamo state molto onorate, entusiaste e orgogliose. Pertanto, nell’idea di creare un “ponte” tra Europa e Stati Uniti, noi saremo presenti con un talk all’evento di Superstudio, durante la Milano Design Week, e loro a New York, durante il festival del design, sul palco dello show. E la sera del 17 aprile 2024, presso Superstudio, ci sarà un grande evento: American Night. Tra gli sponsors, NYCxDESIGN.

Butterfly Effect by Umbra & Lux
Pop Up by Unform Studio

Se doveste riassumere la visione sottesa a questa edizione di ICFF?
Il design e le persone sono al centro dello show: non solo una vetrina dei prodotti, ma un luogo di incontro per creare relazioni, ascoltare le voci internazionali invitate sul palco dei talks – Luca Nichetto, David Trubridge, Superstudio, etc. – e assorbire la cultura del design. Con una lente imprescindibile sulla sostenibilità. 

Quando avete inaugurato WantedDesign, oltre 10 anni fa, vi sareste aspettate di diventare il fulcro creativo di ICFF?
Per noi è stato davvero un passo dopo l’altro, da quando abbiamo iniziato. WantedDesign sottende una straordinaria collaborazione anche personale tra di noi. Da allora andiamo avanti, continuando ad amare ciò che facciamo: il nostro lavoro riguarda le relazioni, capire il mercato statunitense e ciò che è necessario. Consideriamo un privilegio il nostro ruolo per ICFF: portiamo con noi la passione che ci ha sempre contraddistinto e abbiamo la grande opportunità di rendere lo show il più grande evento di design del Nord America.

Mush Lume Lighting by Danielle Trofe