Design e oltre

Una delle star della Milano Design Week è il Superdesign Show, l’evento di Superstudio che ha creato il fenomeno del Tortona Design District fin dal 2000. Incontro con Gisella Borioli, che di Superstudio è la fondatrice

Superdesign Show, Milan
Superdesign Show, Milan

Il tema di questa edizione del Superdesign Show (15 – 21 aprile 2024), “THINKING DIFFERENT – everything, everywhere, everyone”, è un invito a estendere il proprio raggio d’azione ad ambiti inusuali, pensando ai diversi tipi di fruitori, contaminando il DNA local dei vari paesi con i desideri global dei cittadini del mondo, immaginando nuovi scenari domestici, urbani, sociali.

Con la partecipazione di 11 nazioni, il coinvolgimento di 3 continenti, l’adesione di oltre 80 aziende e la presentazione di quasi 40 progetti all’avanguardia, Superdesign Show vuole esplorare le ultime tendenze e le visioni future del design tra tradizioni rivisitate, mondi virtuali, tecnologie umanizzate, rispetto della natura, materiali rigenerati, scelte inclusive, etica ed estetica.

Tanti gli eventi da non perdere: dall’installazione interattiva di Luexus di Hideki Yoshimoto e Marjan van Aubel, all’intervento site specific di NichelcromLab dello scultore Michele D’Agostino in cui un bosco di querce si riflette all’infinito grazie all’acciaio specchiante ecosostenibile e a zero impatto ambientale che le circonda, per arrivare a Designblok con il meglio del vetro ceco passando per il progetto di Mara Bagnolo su diversity e inclusione di arredi per bambini autistici. Gisella Borioli, che del Superstudio è la creatrice, racconta qui la sua visione del mondo del design e della cultura.

Gisella Borioli - Photo © Ambra Alessi
Gisella Borioli – Photo © Ambra Alessi

La prima domanda è forse la più importante: che valore ha la cultura nella società contemporanea secondo Gisella Borioli?
Questa domanda me ne suggerisce un’altra: “Cosa si intende per cultura oggi?”. Storia, musei, viaggi, cinematografia, architettura, teatro, arte, storia, filosofia, e via dicendo?
Se queste fossero espressioni di cultura basterebbe avere tra le mani un telefonino per passare per grandi colti. Invece oggi per me cultura è “approfondimento”: dei nostri interessi, delle nostre passioni, del nostro mondo, dei nostri desideri. Come ci acculturiamo non è importante; fondamentale è l’impegno per far diventare gli argomenti che ci sono più vicini qualcosa di intrinseco a noi stessi, dando valore alla nostra persona. Senza cultura non sei nessuno, o meglio, uno dei tanti.

Superdesign, Milan - Photo © Ambra Alessi
Superdesign, Milan – Photo © Ambra Alessi

Cosa è oggi il “sistema Superstudio”?
Superstudio Group è l’entità madre che ha generato in quarant’anni un “sistema” di satelliti che insieme puntano a farne crescere la mission: “Spazi Servizi e Idee al Top per Creatività-Comunicazione-Innovazione”. Oggi siamo tante società e divisioni collegate sempre in progress, accomunate dal nome Superstudio, che tendiamo a rappresentare nella sua complessità con il logo originario disegnato da Flavio Lucchini nel 1983 accoppiato a un quadratino rosso come simbolo di tutto quello che contiene.

Superdesign, Milan - Photo © Ambra Alessi
Superdesign, Milan – Photo © Ambra Alessi

Qual è il ruolo in Superstudio di suo nipote Tommaso Borioli?
Tommaso, figlio di mia sorella minore Giulia, è cresciuto a pane e Superstudio. Oggi è un giovane manager di talento, coraggioso, capace di visioni molto ambiziose, e di realizzarle. Condividiamo ogni progetto in un proficuo scambio tra generazioni: sua è soprattutto l’area gestione e business degli eventi, mia quella strategica, creativa e di comunicazione del gruppo. Tra i suoi progetti, il Superstudio Village alla Bovisa attualmente in ristrutturazione, e un Superstudio a New York, in un tempo non molto lontano.

Superdesign, Milan - Photo © Ambra Alessi
Superdesign, Milan – Photo © Ambra Alessi

Cosa ha significato il Superstudio nel tempo?
Quando, con mio marito, all’inizio degli anni 80, come editori di testate di moda abbiamo pensato di aprire il Superstudio 13, la cittadella dell’immagine in zona Tortona, il desiderio era di colmare un vuoto e creare quello che non c’era. Questo desiderio è stato alla base di ogni altra scelta: fosse l’hub cultural-commerciale Superstudio Più, il grande Superstudio Maxi per le piccole fiere e i “passion days”, la Superstudio Academy con corsi formativi per colmare il gap tra università e lavoro.

Superstudio Più, Milan

Ma anche il FLA FlavioLucchiniArt Museum, uno spettacolare “museo d’impresa” di fashionart che assomma tutti i nostri valori, la MyOwnGallery, concept gallery per le contaminazioni dei linguaggi dell’arte. E il Superdesign Show, l’evento clou della Milano Design Week che ha dato il via, proprio a partire da Superstudio e dalle sue location, al design diffuso nei Design District della città. Ultimamente Superstudio Group è diventata una Società Benefit che integra nella sua attività iniziative no-profit, charity, di sostegno a categorie fragili, come ha sempre fatto ma da oggi ufficialmente e ancora di più.

Superdesign Show, Milan
Superdesign Show, Milan

Ci racconta il futuro di Superstudio e quello di Gisella Borioli?
Lo deciderà il destino! L’aspetto business e sviluppo è saldamente nelle mani di Tommaso con il controllo della famiglia dei fondatori: Flavio, me e nostra figlia Gaia. Dove andrà dipenderà dagli incontri, dalle occasioni, dalle visioni. Quanto a me, ho pensato tante volte di smettere di lavorare e godermi la “nonnitudine”, ma il lavoro mi piace troppo, mi diverte, mi appaga, mi stimola, mi rende felice. Quando mi fermerò? Forse mai.

Superdesign, Milan
Superdesign, Milan

Infine, di cosa ci sarebbe bisogno oggi nel mondo del design secondo lei?
Di più etica che di estetica, pensando ai problemi dell’ambiente, alle diversity e disability delle persone, all’educazione alla bellezza, alla qualità più che alla quantità, alla collaborazione tra competitor, al dialogo costante e costruttivo tra junior e senior, al mondo virtuale dove dominerà l’oggetto smaterializzato che noi senior non vedremo ma che sarà l’habitat abituale per i junior.

Photo © Ambra Alessi