Il Dhai Dubai Light Festival illumina Expo City Dubai

Si è da poco concluso il festival delle luci di Dubai, che ha celebrato la varietà e la ricchezza della scena artistica degli Emirati Arabi Uniti, riattivando un luogo fondamentale nel panorama urbanistico di Dubai

Sister of The Desert, Dhabia Juma Lamlah
Sister of The Desert, Dhabia Juma Lamlah

Allestito tra il 26 gennaio al 4 febbraio 2024 all’interno dell’area dell’ex Expo 2020, ora rinominata Expo City Dubai, il Dhai Dubai Light Festival ha segnato un importante passo verso l’attivazione di questa area, con l’obiettivo di trasformarla in un distretto della città orientato all’innovazione, incentrato sulle persone e impegnato a massimizzare il suo impatto sociale, ambientale ed economico.

Il Dhai Dubai Light Festival, che ha avuto luogo dal 26 gennaio al 4 febbraio 2024, ha celebrato la varietà e la ricchezza della scena artistica degli Emirati Arabi Uniti. Curato da Amna Abulhoul e Anthony Bastic AM, il festival ha celebrato il valore che la luce gioca nella cultura emiratina e araba, elemento distintivo nell’arte e nell’architettura della regione – come ha sottolineato Anthony Bastic AM – attraverso le opere di numerosi artisti locali, tra cui Reem Al Ghaith, Mattar Bin Lahej, Najat Makki, Abdalla Almulla, Khalid Alshafar, Dr. Mohamed Yousif e Maitha Hamdan. Ciascuno di loro ha raccontato, attraverso il proprio lavoro, la storia di Dubai, offrendo ai visitatori un viaggio luminoso e suggestivo sotto l’immensa Cupola Al Wasl di Expo City Dubai che ha rappresentato il cuore pulsante del Festival. Amna Abulhoul, co-curatrice dell’evento, ha sottolineato come il festival sia stato un’occasione per onorare l’anima della nazione, «raccontando storie che definiscono l’identità Emiratina». Un impegno, quello del Dhai Dubai Light Festival, di offrire un’esperienza che celebra la bellezza della luce, della cultura e dell’espressione artistica.

Amna Abulhoul, curator of Dhai Dubai Light Art Festival
Amna Abulhoul, curator of Dhai Dubai Light Art Festival
Anthony Bastic AM, co-curator of Dhai Dubai
Anthony Bastic AM, co-curator of Dhai Dubai

In particolare, Reem Al Ghaith, conosciuta per la sua esplorazione della trasformazione urbana attraverso l’uso di mixed media, utilizza la fotografia e l’installazione per rappresentare l’evoluzione dinamica di Dubai. Il suo lavoro è stato esposto in contesti internazionali come Art Basel e la Biennale di Venezia, dove ha rappresentato gli Emirati Arabi Uniti nel 2011. L’installazione da lei presentata si è composta di tre portali a rappresentare la cultura decorativa di Dubai: motivi iconici resi dinamici grazie a una retroilluminazione capace di creare suggestivi un giochi di luci e forme.

Interessante anche il lavoro di Khalid Alshafar, artista noto per la fusione di calligrafia araba tradizionale con elementi di design contemporaneo. L’installazione presentata da Khalid utilizza 24 apparecchi d’illuminazione in movimento e una serie di specchi angolati, creando un affascinante baldacchino di luce che emana da un tronco di palma centrale.

Khalid AlShafar's, The Nomad 2.0
Khalid AlShafar’s, The Nomad 2.0

La monumentale installazione “Ecos of Memories” realizzata dall’artista emiratina Najat Makki, nota per le sue rappresentazioni astratte e colorate dei paesaggi nataurali degli Emirati Arabi Uniti, proietta in visitatore in un’esperienza immersiva. L’artista ha ricreato un paesaggio fatto di silhouette femminili dai colori cangianti. Passeggiando attraverso le sagome luminose, un’installazione audio offriva ai visitatori la possibilità di condividere i ricordi e le esperienze dell’artista.

Najat Makki , The Scent of Memories
Najat Makki , The Scent of Memories