Attraverso la sintesi tra un approccio transdisciplinare e un rigore analitico, Cristina Celestino riesce a creare spazi, oggetti ed esperienze imprevedibili. È il caso della penthouse romana di 550 metri, situata nel quartiere Parioli di Roma, all’interno di un edificio Razionalista degli anni Trenta. L’appartamento rappresenta un’evoluzione naturale del linguaggio della Celestino, una sorta di massimalismo femminile, che affonda le sue radici nello stile classico milanese coltivato dalla stessa architetto-designer italiana.
La capacità di trasformare gli interni attraverso un uso ponderato di tonalità e materiali dona alle stanze una personalità unica, contraddistinta da calore e accoglienza. Il progetto enfatizza l’atto di catturare scene, istanti, circostanze, prospettive e panorami in generale: l’obiettivo era creare un ambiente flessibile, minuziosamente elaborato ma adattabile alle diverse abitudini e attività di chi vi risiede.
Un elemento chiave dell’approccio progettuale è la decisione di mettere in risalto il legame con il paesaggio e di sfruttare la luce naturale, incorporando elementi dell’esterno nell’appartamento e guidando lo sguardo attraverso precise vedute prospettiche. L’inserimento del verde viene concepito come un elemento di arredo integrato, essenziale per il design dello spazio e la scelta cromatica.
Mettendo da parte l’idea di decorazione fine a se stessa, Celestino realizza un mix stilistico in cui le geometrie, i materiali e i campi di colore diventano funzionali allo spazio. I principi razionalisti suggeriscono nuovi canoni cromatici e materiali, definendo un nuovo stile. Gli effetti drammatici danno luogo a un’eleganza pervasiva che, stanza dopo stanza, si manifesta in linee organiche, geometrie raffinate e molti piccoli dettagli di lusso, abbracciando un intervento regale nel suo complesso.
Photo © De Pasquale Maffini