Il Design Pavilion di NYCxDesign

A New York, NYCxDesign presenta, dal 12 al 18 ottobre, tre installazioni pubbliche che mettono in primo piano l’architettura e i materiali da costruzione sostenibili, promuovendo, attraverso la lente del design, soluzioni ecologiche ed etiche

Bamboo Cloud by IlLab
Bamboo Cloud by IlLab

L’edizione di quest’anno del Design Pavilion, che si svolge durante Archtober, il mese di celebrazione dell’architettura a New York, presenta tre attivazioni di diverse discipline che richiamano i temi della sostenibilità e della giustizia sociale. Mettendo in primo piano l’architettura e i materiali da costruzione sostenibili, queste installazioni promuovono, attraverso la lente del design, soluzioni ecologiche ed etiche.

Due installazioni costruite, Bamboo Cloud e Public Display, entrambe esposte nella Gansevoort Plaza del Meatpacking District, serviranno da “oasi urbane” per i passanti e da forum temporanei progettati per facilitare incontri e conversazioni produttive. La terza mostra, I Was Here, sarà invece una proiezione di arte digitale sul World Trade Center Podium. 

Continuerà anche la serie dei Design Talks, che quest’anno si terranno all’interno dell’installazione su Gansevoort Plaza, con particolare attenzione alle conversazioni sulla sostenibilità, il riutilizzo e l’eliminazione dei rifiuti nel mondo.

Bamboo Cloud by IlLab
Bamboo Cloud by IlLab

In bilico su Gansevoort Plaza, Bamboo Cloud dello studio di architettura llLab di Shanghai è stata progettata per sfidare le applicazioni tradizionali del bambù, esplorando il suo potenziale come materiale organico e sostenibile per la costruzione di edifici. Pur conservando la bellezza di un cesto artigianale con la sua struttura intrecciata, l’installazione rompe i confini convenzionali del materiale mostrandone la forza. Composto da strisce di bambù intrecciate in una superficie porosa, il padiglione utilizza naturalmente la sua forza interna per trovare la forma e alla fine si stabilizza come spazio vuoto.

L'Observatoire International
L’Observatoire International

In collaborazione con L’Observatoire International, società di progettazione architettonica su scala internazionale, e con i fornitori di illuminazione ad alta efficienza Nanometer Lighting Color Kinetics, Bamboo Cloud sarà illuminata da una luce proveniente dal basso.

Public Display by Michael Bennett
Public Display by Michael Bennett

Sempre a Gansevoort Plaza, l’installazione Public Display è stata concepita da Michael Bennett, ex campione del Super Bowl e defensive end della NFL, che ora esplora l’architettura come direttore fondatore e creativo dello Studio Kër. Bennett ha trovato ispirazione nella profonda interazione tra materiali e spazio, rimanendo particolarmente affascinato dalle proprietà del Cross-Laminated Timber (CLT).

Michael Bennett
Michael Bennett

L’installazione si basa sulle qualità del CLT, elevando il concetto di “massa” a una forma d’arte che esalta il peso della massa, la leggerezza dello spazio e la poesia della connessione. L’installazione non è solo sostanza nella forma, ma anche spazio per il dialogo, il che la rende il luogo di conversazione ideale per l’edizione di quest’anno dei Design Talks.

Form Us with Love
Form Us with Love

Con una programmazione curata dallo studio di design industriale Form Us with Love di Stoccolma, i talk esploreranno la gestione dei rifiuti, l’economia circolare e altri temi legati alla sostenibilità.

I Was Here by Marjorie Guyon
I Was Here by Marjorie Guyon

Al suo debutto a New York durante il Design Pavilion, il progetto I Was Here si articola in una serie di installazioni d’arte pubblica iniziata nel 2016 a Lexington, in KY, in omaggio alla storia americana. Ospitati da Spireworks questo ottobre, i ritratti animati degli spiriti degli antenati saranno proiettati su tutti e quattro i lati del World Trade Center Podium, a 60 metri dal suolo.

Marjorie Guyon
Marjorie Guyon

Ideata da Marjorie Guyon con video e animazioni create da Marc Aptakin, Roy Husdell e Yoel Meneses di Yes We Are Mad, la presentazione commemorerà coloro i cui nomi non conosceremo mai e inizierà il processo di guarigione dei luoghi feriti dall’eredità della schiavitù.