Negli ultimi anni si è molto parlato della sensorialità correlata all’interior design. Prodotti materici in grado di trasmettere la loro marcata tridimensionalità, materie prime naturali che evocano alla vista e al tatto effetti di benessere direttamente legati alle loro origini. Sono queste le maggiori tendenze che hanno tracciato le direttive stilistiche del design soprattutto nell’ultimo biennio. La motivazione è strettamente correlata alla pandemia vissuta e al desiderio di provare emozioni autentiche e stimolanti all’interno delle nostre case, divenuti rifugi intimi e confortanti dove ritrovare sé stessi.
A dare però ufficialità a questo pensiero e a consacrarne la valenza progettuale, ci ha pensato il Politecnico di Milano che ha colto la necessità di dare a un trend diffuso un carattere di ricerca e formazione. È dunque nato il Master “Sensorial Surface Design – Color, Material and Finish design for interiors and furniture”, gestito da POLI.design e svolto in collaborazione con Assopannelli di FederlegnoArredo.
L’obiettivo del master – che si rivolge a laureati in in design, ingegneria, architettura – è formare professionisti in grado di progettare e gestire le implicazioni percettive, sensoriali, emozionali e funzionali delle superfici, con particolare riferimento all’ambito degli interni e dell’arredo, nonché esperti di CMF design (acronimo di Colori, Materiali, Finiture) capaci di analizzare tendenze e trasformazioni per rispondere alle nuove esigenze dei settori produttivi e dei mercati.
Il master mette dunque in primo piano anche i risvolti più “astratti” e intangibili della materia, che però determinano la vera relazione tra fruitore e prodotto, accanto agli aspetti teorici e tecnici, e lo fa grazie alla collaborazione di aziende e istituzioni: oltre alla presenza di Assopanelli – Federlegno, tra i partner tecnici del master sono presenti realtà del settore quali Abet Laminati, ALPI, Fantoni, Saib, Gruppo Mario Saviola, Tabu, Lanta, Cleaf. La didattica poi (in lingua inglese) unisce lezioni teoriche, testimonianze e approfondimenti tecnici, correlati ad attività̀ pratiche e workshop.
La direzione scientifica è affidata a Mario Bisson, professore associato presso il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, Direttore scientifico del Laboratorio Colore del Dipartimento di Design, promotore e co-fondatore del Laboratorio Interdipartimentele del Politecnico di Milano EDME, e di Cristina Boeri, Architetto, PhD, professore a contratto di Colore e percezione alla Scuola del Design del Politecnico di Milano, e tra i fondatori ed attuale presidente dell’Associazione Color placemaking.
“Il master nasce in risposta alla crescente richiesta da parte delle aziende e del mercato di figure professionali in grado di operare sugli aspetti percettivi, sensoriali ed emozionali del progetto – ha dichiarato Mario Bisson – La componente percettiva è ciò che l’artefatto ha come strumento per interfacciarsi al mondo dei sensi umani, le aziende negli anni hanno ritenuto questa componente parametro essenziale per rendere vincente un prodotto sul mercato”.
Photo © courtesy of FederlegnoArredo / POLI.design