Serena Confalonieri: dal prodotto alla città

La designer è sempre più attiva in progetti di arte grafica urbana che colorano Milano e offrono nuove esperienze collettive e di fruizione degli spazi

Serena Confalonieri - Photo © Monica Spezia Livinginside
Serena Confalonieri - Photo © Monica Spezia Livinginside

Si destreggia con semplicità fra design di prodotto, l’interior e il textile design, ma sempre più la sua fantasia raggiunge dimensioni più estese, arrivando a dipingere città e spazi urbani. Il tocco di Serena Confalonieri è inconfondibile: colorato, emozionale, ironico. E quando è declinato in scale che raggiungono edifici e piazze cittadine, queste peculiarità sono inevitabilmente amplificate. 

Serena Confalonieri ha dato vita negli anni a diversi progetti di arte grafica urbana a Milano – l’ultimo dei quali, Bouquet, è stato presentato in occasione della Milano Design Week – sostenendo diverse iniziative volte a valorizzare gli spazi pubblici come luoghi di aggregazione, promuovere una migliore qualità della vita in città, e persino reimmaginare l’architettura esistente con un approccio sostenibile. «Penso sia sempre importante progettare assecondando l’esistente: che sia il background di un’azienda o la storia di un quartiere, bisogna sempre capire in primo luogo come preservarne l’identità aggiungendo innovazione».

Celebration of colour and design MDW2023 by Serena Confalonieri, Ceresio 7, Milan - Photo © Serena Eller
Celebration of colour and design MDW2023 by Serena Confalonieri, Ceresio 7, Milan – Photo © Serena Eller

A spingerla in questa direzione, è prima di tutto il valore sociale di tali opere: «Mi affascina questo ambito perché permette di progettare un’esperienza collettiva, qualcosa che possa essere davvero fruito da chiunque, a prescindere dall’estrazione sociale e dal livello di cultura – ci racconta – Spesso i progetti di product e interior si riferiscono solo ad una certa tipologia di pubblico: con lo spazio pubblico si ha davvero un riscontro su ampia scala ed un reale miglioramento delle condizioni di vita e fruizione dello spazio». 

Il design diviene dunque alla portata di tutti e messo a disposizione di tutti. «Sicuramente ridisegnare alcuni spazi può cambiarne non solo il tipo di fruizione, ma la percezione delle persone. Un parcheggio ridipinto con colori vivaci chiarisce che quello non è più uno spazio per le auto, ma uno spazio per il gioco. Quindi un’area lasciata a sé stessa può riprendere vita e creare nuove connessioni: uno spazio vivibile apre possibilità di incontro tra le persone, la creazione di nuove connessioni e la possibilità di dar vita ad ulteriori miglioramenti, magari promossi dagli stessi abitanti».

Quadra by Serena Confalonieri, Milan - Photo © Alice Mantovani
Quadra by Serena Confalonieri, Milan – Photo © Alice Mantovani

Serena Confalonieri si avvicina ai progetti di urban design nel 2021, sulla scia del progetto di Piazze Aperte promosso dal Comune di Milano, rendendosi disponibile volontariamente come progettista; da lì è nata Quadra, un’opera di riqualificazione dell’ex parcheggio di Via Val Lagarina, nel quartiere di Quarto Oggiaro, in collaborazione con i volontari dell’associazione WAU!Milano e con gli studenti dell’Istituto scolastico antistante I.C.S. “Via Val Lagarina”. Ispirandosi a un concept didattico ma anche ludico, Serena propose una suddivisione grafica del piazzale di 600mq attraverso una griglia, simile a quella dei fogli dei quaderni a quadretti, da cui il titolo dell’opera, decorata dagli studenti stessi e volontari con colori primari e decori geometrici. «Quadra rappresenta la riappropriazione da parte dei bambini di Quarto Oggiaro del parcheggio antistante la loro scuola. Questo spazio grigio e trasandato, si è trasformato in un’area giochi colorata, uno spazio felice a loro dedicato dove incontrarsi, correre e prendersi cura del verde. Ho volutamente realizzato una grafica semplice: una grande pagina a quadretti che ospita forme elementari, colori primari e secondari, quelli che imparano i bambini delle scuole elementari».

Città Studi by Serena Confalonieri, Milan - Photo © Wit Design
Città Studi by Serena Confalonieri, Milan – Photo © Wit Design

È stata poi la volta del murale di Città Studi, precisamente in via Bassini 26, commissionato dall’Ufficio Arte Pubblica del Comune di Milano nell’ambito del progetto “Un nome per ogni quartiere”. «Ho lavorato sul nome del quartiere riempiendo le lettere che lo compongono di tutto quello che caratterizza questo quartiere: architettura, cultura, arte, scienza, natura e condivisione. Quindi, le due “T” sono ispirate ai mosaici dei palazzi della vecchia Milano ed ai fregi delle ville anni ’20, la “A” riprende l’ingresso della Facoltà di Architettura, mentre la prima “I” è un omaggio a Gio Ponti, alle numerose facoltà universitarie che in Città Studi hanno la loro sede; la “C” richiama un libro aperto visto dall’alto e la “S” il bastone di Asclepio simbolo della Medicina, la “I” l’Astrofisica e la “U” la Facoltà di ingegneria, la rimanente “T” una molecola chimica. Infine, il fiore della “D” simboleggia l’Orto Botanico di via Golgi e l’accento richiama invece una goccia di sangue per l’AVIS, il cui edificio ospita fisicamente l’opera». Il risultato è un mix di sfumature che trasmette l’atmosfera giovane e colorata tipica dell’area studentesca.

Bouquet by Serena Confalonieri, Milan
Bouquet by Serena Confalonieri, Milan

Quest’anno è stata poi la volta di Bouquet, progetto che ha dipinto piazza Schiavone, tra i quartieri di Bovisa, Dergano e Affori, parte della serie di iniziative promosse da RUFA, Scuola Politecnica del Design e Repubblica del Design, e realizzato con i ragazzi del corso di Visual Design tenuto dalla stessa Confalonieri presso la Scuola Politecnica di Design. «Si trattava di un’area già pedonale e adibita al gioco, ma molto grigia ed impersonale. Abbiamo pensato, seguendo la morfologia della piazza stessa, di lavorare su simboli universali, che potessero essere riconosciuti da tutti gli abitanti dell’area, a prescindere dal loro background culturale. Da qui la scelta dei fiori, elementi naturali colorati e vivaci. All’interno del bouquet ogni nazione ha il suo fiore simbolo, rappresentativo delle nazionalità degli abitanti dell’area del Municipio 9. Il progetto vuole evidenziare come, anche culturalmente, ogni parte, unica e differente, può concorrere alla creazione di un unicum universalmente condivisibile».

E per il futuro? La designer è già attiva su più fronti, a partire da «alcuni allestimenti all’interno di showroom milanesi che vedranno la luce a cavallo dell’estate, il primo per un brand di arredamento e l’altro all’interno dello store milanese di Moroni Gomma in Corso Garibaldi, per celebrare i 10 anni di collaborazione con il marchio di occhiali IziPizi». Prosegue poi la collaborazione con St-Germain, e l’attenzione si rivolge al product design: «Ho ricominciato a lavorare anche sul prodotto in vista della fiera del prossimo anno. In particolare, al momento sono alle prese con una lampada e con alcune nuove autoproduzioni». Non resta che aspettare e scoprire le novità!