Tra le tendenze più diffuse del presente vi è certamente quella che celebra l’estetica rigogliosa ed espressiva degli anni Settanta. Una decade di puro fermento creativo che, tra impegno sociale e utopia radicale, con le sue curve banditrici di spigoli e convenzioni ha dato nuovo impulso alla disciplina progettuale e rivoluzionato, anche, l’approccio all’abitare innescando una gigantesca onda lunga che è arrivata sino a noi. Ed è proprio a quest’epoca così culturalmente stratificata, alla forza ‘fluida’ del suo linguaggio multiforme capace di trattenere a sé obiettivi ergonomici e funzionali, che si ispira la collezione disegnata da Christophe Delcourt per Baxter.
Joni è una sintesi perfetta di nostalgia e futuribilità che si traduce in complementi pensati soprattutto per le nuove dinamiche dello spazio domestico alla luce della sempre più pervasiva diffusione di forme di work-at-home. Ad accomunare gli elementi è la combinazione del rovere spazzolato tinto nelle tonalità Caramel, Charcoal o Tobacco con pregiati rivestimenti in pelle – sottolineata dall’abile artigianalità di Baxter – che si dispiega in un’alternanza di linee curve e rigorose capace di conferire agli arredi ritmi unici e non scontati.
La scrivania, elemento che più di ogni altro ci informa della destinazione di una stanza, abbandona il rigore manageriale: la cassettiera che trova spazio sotto l’ampio tavolo da lavoro è coperta da una delle basi d’appoggio, che ne segue il profilo fino a metà corsa, creando un’armonia di pieni e vuoti.
In versione freestanding o a parete, la libreria disegnata da Delcourt gestisce lo spazio in maniera elegante, dinamica e fantasiosa grazie ai suoi volumi che si rincorrono e si incurvano, enfatizzati dalla delicatezza del rivestimento in pelle e dai contrasti generati dagli accostamenti cromatici altamente personalizzabili. Modulare, gioca col dualismo tra simmetria e asimmetria e dà allo sguardo un rilassante movimento ondulato.
Il mobile basso è infine un complemento d’arredo molto versatile, che può incontrare i gusti più diversi, senza perdere la praticità essenziale della sua funzione contenitiva. La madia Joni ha un profilo elegante e nella generosità della sua capienza, scandita da una teoria di ante a effetto tridimensionale, riquadra la prospettiva dell’ambiente. Le linee rigorose si alternano alle curve delle ante che, in questo caso, fungono da maniglia.