Hallo Halo

Mandalaki non è solo uno studio di progettazione, è un laboratorio dove si pensa la luce e dove gli oggetti danno il meglio di sè a contatto con una fonte luminosa.

Mandalaki studio

IFDM ha incontrato Enrico De Lotto e George Kolliopoulos, due dei quattro che hanno creato Mandalaki: un percorso chiaro in testa, educatamente maleducati come tutti coloro che escono dai binari della routine, politicamente scorretti come tutti coloro che non seguono mode e tendenze, paradossalmente eretici della luce perché non guardano il corpo illuminante ma l’oggetto illuminato. Halo, il prodotto che li ha portati all’attenzione di tutti, è la pietra miliare su cui stanno costruendo presente e futuro.

Mandalaki studio

Il mondo della luce è un mondo in bianco e nero, voi arrivate con i colori: strategia? Gusto? Divertimento?
In natura vediamo gradazioni di diverse cromie, siamo affascinati dalle sfumature dei colori, non siamo cresciuti in una grande città, ma in mezzo alla natura, al mare e in montagna, desideriamo portare (o riportare) i colori naturali tra le quattro mura. La luce in generale, per noi, è l’espressione di mood, creatività e libertà. Con Halo creiamo albe e tramonti, ampliamo gli orizzonti visivi che negli interior sono interrotti dai muri. Il muro diventa una finestra per vedere altri mondi. Il nostro studio non ha di fatto una vera e propria strategia, cerchiamo di risolvere i problemi dei clienti: i problemi nascondono sempre opportunità, dai problemi nascono le idee. E i problemi ci piacciono. Oggi il nostro obiettivo principale è continuare a sviluppare il tema della luce a colori e, per il momento, abbandonare la cosiddetta luce bianca. I colori di Halo sono impressi nella nostra mente da sempre e sono colori primordiali: basta guardare una candela o un focolare e i colori che si formano attorno sono quelli di Halo. Siamo anche molto attratti dal mondo della psichedelia: prima di progettare prodotti organizzavamo feste e concerti, eravamo annoiati dal classico set di luci composto da faretti rotanti e proponevamo soluzioni psichedeliche. La luce psichedelica adesso ce la chiedono anche per organizzate momenti di “visual meditation”, Nike anche quest’anno ci ha coinvolto nel loro progetto Yoga Day.

Un progettista francese recentemente ha affermato a IFDM che il design vero è quasi scomparso e che il settore si dedica al decoro, siete d’accordo?
Il design per i designer e per noi non è confinato a un progetto o un prodotto, design è tutta la vita, è un abito mentale, uno stile, il design non si ferma mai. Per Mandalaki il design è 24h. Oggi il design è e deve essere globale, occorre adattarsi a tutte le culture e all’intreccio tra di loro. Il design è una sfida quotidiana, è interattivo, vede coinvolta anche la psicologia e le correnti sociali. Il 99% degli oggetti è stato già inventato, di fatto non abbiamo bisogno di niente, tutto esiste e già dagli anni ’60, quello che si vede in giro oggi è un esercizio formale e di marketing. In proiezione (ma non troppo) futura  serviranno oggetti che portino benessere alle persone, la sanità mentale dovrà essere al centro della progettazione. Il luogo fisico dove il design può portare un grande contributo è legato alle interfaccia utenti, quelli degli smartphone e dei device digitali in genere. Mandalaki è concentrato su quell’1% che manca per fare 100. 

Dalla luce al Monocabin, sembra un altro mondo…
Monocabin è una casa prefabbricata totalmente sostenibile: il messaggio è che si può vivere in una dimensione piccola ma di lusso. Tutte le case prefabbricate esistenti hanno la caratteristica di avere finiture tutto sommato modeste e un sistema di illuminazione scolastico. Con Monocabin abbiamo voluto disegnare ogni millimetro, portare più luce naturale possibile e far sentire le persone in 25mq come se fossero in una villa. La luce naturale e quella artificiale è il cuore del progetto. Ogni zona di Monocabin ha oltre 15 combinazioni di luce artificiale create dalle Halo.

Come è arrivato da voi Bulgari?
Lavoravamo per il brand emergente di moda The Attico, hanno acquistato le Halo per le loro case e poi ci hanno chiesto di creare una scenografia per il loro giardino, il passa parola ha cominciato a funzionare e sono arrivati anche Bulgari e adesso Nike. Con Bulgari abbiamo creato un sistema di illuminazione che valorizzasse dei manichini che indossavamo le novità della griffe: una sfilata immobile, “mossa” dalla luce.

Parlate di approccio interdisciplinare, cosa intendete?
Spesso le grandi innovazioni nascono da corto circuiti tra discipline diverse tra di loro, il corto circuito che noi cerchiamo è tra arte e tecnologia: la tecnologia permette di miniaturizzare e rendere fruibile qualcosa che prima era solo per un’élite. Le innovazioni più recenti sono figlie della tecnologia, anche l’arte è sbarcata su questo territorio. Insieme alla tecnologia è poi necessario pensare a un processo produttivo sostenibile, avere un progetto logistico e un supporto legale per proteggere le idee. Tutti questi tasselli rappresentano diverse discipline, l’incrocio o, come abbiamo detto, il corto tra due o più di queste discipline può portare all’idea innovativa.

Mandalaki studio

Novità 2023?
Mandalaki quest’anno al Salone si presenta con numerose collaborazioni e due progetti dove è protagonista: in un ex spazio industriale – il Morel Milano – il progetto Halo Expeditions prevede un’installazione immersiva audio & light dove verranno presentati luoghi naturali estremi, il primo capitolo è dedicato alle Dolomiti illuminate con le Halo. Sono di fatto delle opere d’arte (già le Dolomiti lo sono della natura). Nella Galleria Rossana Orlandi verrà presentata una nuova linea, la Halo Mag System, una famiglia di luci da terra, da sospensione e anche portatili che declinano Halo in una dimensione domestica.

In pochi (veramente molto pochi) metri quadrati i 4 soci di Mandalaki ideano, disegnano, assemblano tutto, hanno anche costruito un loro personalissimo drone. “The path is clear though no eyes can see”, cantava Peter Gabriel: perché gli occhi, paradossalmente, non bastano per entrare nel mondo Mandalaki, occorrono lasciare liberi tutti i sensi.