Design e architettura: le mostre più attese del 2023

Pietre miliari del design made in Italy da riscoprire, come Ico Parisi e Angelo Mangiarotti, e omaggi alle archistar globali. Riflessioni di progettisti emergenti sulla città e sulla casa del futuro. Gli appuntamenti da segnare in calendario per il nuovo anno

Angelo Mangiarotti – Quando le strutture prendono forma, Triennale, Milano
Angelo Mangiarotti – Quando le strutture prendono forma, Triennale, Milano

Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma, 27 gennaio – 23 aprile, Triennale, Milano
Attesa come una delle retrospettive più complete dedicata all’architetto, designer, scultore e accademico milanese, uno dei progettisti italiani entrati nella storia dell’urbanistica internazionale, la mostra presenta un’ampia selezione di materiali, messi a disposizione dalla Fondazione Angelo Mangiarotti. Tra opere, progetti e documenti, molti dei quali sono esposti per la prima volta, si traccia la carriera sessantennale di uno dei più grandi maestri italiani nel panorama dell’architettura e del design.

SO - IL, Amant – Photo © Iwan Baan (Architecture Now: New York, New Publics – MoMA)
SO – IL, Amant – Photo © Iwan Baan (Architecture Now: New York, New Publics – MoMA, New York)

Architecture Now: New York, New Publics, 19 febbraio – 29 luglio, MoMA, New York
Vetrina di un nucleo di promettenti architetti newyorchesi, la mostra presenta 12 progetti firmati da Adjaye Associates, Agency—Agency e Chris Woebken, CO Adaptive, James Corner Field Operations, Kinfolk Foundation, nArchitects, New Affiliates e Samuel Stewart-Halevy, Olalekan Jeyifous, Only If, Peterson Rich Office, SO – IL e SWA/Balsley, Weiss/Manfredi. Ogni progetto è accompagnato da un video realizzato dal regista Hudson Lines.

Chatsworth House
Chatsworth House, Bakewell, Derbyshire

Mirror Mirror: Reflections on Design at Chatsworth, 18 marzo – 23 ottobre, Chatsworth House, Bakewell, Derbyshire, UK
A casa dei duchi di Devonshire, nel cuore della splendida campagna inglese del Derbyshire, i progetti di 16 artisti e designer “invadono” la storica dimora di Chatsworth, nota per essere da secoli un contenitore per l’arte in tutte le sue declinazioni. Ed è così che i lavori di Joris Laarman, Chris Schanck, Andile Dyalvane, Faye Toogood, Ettore Sottsass, Formafantasma, Max Lamb, Jay Sae Jung Oh, Fernando Laposse, Ndidi Ekubia, Joseph Walsh, Michael Anastassiades, Ini Archibong, Samuel Ross e Najla El Zein instaurano un dialogo con la storia, l’architettura, gli interni e gli arredi di questo luogo unico.

Le Viaduc de Millau – Photo © Daniel Jamme Eiffage (Norman Foster, Centre Pompidou)
Le Viaduc de Millau – Photo © Daniel Jamme / Eiffage (Norman Foster, Centre Pompidou, Parigi)

Norman Foster, 10 maggio – 7 agosto, Centre Pompidou, Parigi
Oltre 2.000 m² di spazio espositivo raccolgono un centinaio tra i progetti più iconici firmati dall’architetto britannico Norman Foster, figura di spicco dell’architettura mondiale, spesso considerato un capofila della cosiddetta corrente “high tech”. Un’ampia selezione dei suoi disegni, taccuini di lavoro, affiancati da modelli e prototipi, sono posti in dialogo con opere d’arte moderna e contemporanea che sono state determinanti per l’architetto. Fil rouge dell’esposizione è il progresso tecnologico che va di pari passo con un approccio ecologico sostenibile, segno distintivo di ogni opera di Foster.

1111 Lincoln Road, Miami Beach – Photo © Iwan Baan (Herzog & de Meuron, Royal Academy of Arts)
1111 Lincoln Road, Miami Beach – Photo © Iwan Baan (Herzog & de Meuron, Royal Academy of Arts, Londra)

Herzog & de Meuron, 14 luglio – 15 ottobre, Royal Academy of Arts, Londra
Autore di progetti del calibro della Tate Modern, del Bird’s Nest National Stadium di Pechino e del 1111 Lincoln Road a Miami Beach, lo studio di architettura fondato a Basilea nel 1978 presenta in questa mostra un’ampia selezione di progetti che comprende anche quelli ancora in lavorazione. Attraverso esperienze video e digitali, accompagnate da modelli, campioni di materiali e prototipi, il percorso espositivo invita il pubblico a esplorare la percezione dell’architettura nei suoi svariati contesti urbanistici, oltre a svelare il funzionamento interno dello studio, vincitore del Premio Pritzker nel 2001.

Mike Vallely, 1989 – Photo © Spike Jonze (Skateboard, Design Museum)
Mike Vallely, 1989 – Photo © Spike Jonze (Skateboard, Design Museum, Londra)

Skateboard, 20 ottobre 2023, The Design Museum, Londra
Curata dal designer industriale e skater Jonathan Olivares, si tratta della prima mostra che esplora l’evoluzione del design dello skateboard in modo così dettagliato. Attraverso una carrellata di esemplari di skateboard, fotografie e filmati accompagnati da colonne sonore originali, la rassegna racconta, dagli anni ’50 a oggi, i diversi modi in cui skaters e skateboard si sono adattati all’evoluzione degli spazi urbani, dai marciapiedi alle piscine, fino agli skate park, ormai diventati un genere architettonico.

Per finire, due mostre iniziate a fine 2022 ma da non perdere:

Le icone del design al cinema, Italia 1960-1990, MAXXI
Le icone del design al cinema, Italia 1960-1990, MAXXI, Roma

Le icone del design al cinema, Italia 1960 – 1990, fino al 15 gennaio 2023, Maxxi, Roma
Da una decade come gli anni ’60, marcata dai primi sostanziali cambiamenti della società e l’adozione di nuovi materiali, passando per le contestazioni degli anni ’70 fino all’avvento della globalizzazione alle porte dell’anno 2000, quattro periodi fondamentali per il made in Italy vengono analizzati e ripercorsi attraverso documentari e video che hanno per protagonisti le icone del design italiano del ’900.

Una sala della mostra Universo Parisi. I vetri e le ceramiche di Ico e Luisa, Pinacoteca Civica, Como

Universo Parisi. I vetri e le ceramiche di Ico e Luisa, fino al 28 maggio 2023, Pinacoteca Civica, Como
Nella produzione di Ico Parisi (1916-1996), allievo di Giuseppe Terragni, progettista poliedrico e figura di spicco nello stile italiano degli anni ’50, la figura della moglie Luisa è stata centrale dal 1947 in poi. Curata da Roberta Lietti con un progetto espositivo di Cristiana Lopes e Giacomo Brenna, la mostra accende i riflettori su un centinaio di opere in vetro e ceramica realizzate dalla coppia tra gli anni ’60 e ’80, in collaborazione con prestigiose manifatture italiane, tra cui la vetreria d’arte Barovier&Toso e la manifattura di ceramica artistica vicentina Zanolli&Sebellin.