Marco Piva nuovo direttore artistico di Venini

Un nuovo sodalizio alla direzione artistica per valorizzare la storia del marchio e “proiettarlo in una dimensione sempre più cosmopolita”

Fornace Venini, Murano
Fornace Venini, Murano

…Sia più del vetro splendido il disegno…”, disse Gabriele D’Annunzio dell’opera di Napoleone Martinuzzi. E la citazione potrebbe forse ancora descrivere l’intera produzione di Venini. Seguendo il corso della storia dell’azienda, dal contributo di Vittorio Zecchin, il primo direttore artistico scelto da Paolo Venini per l’appena fondata Vetri Soffiati Cappellin Venini & C (1921), passando per maestri quali appunto Martinuzzi, si approda ovviamente al lavoro di Carlo Scarpa, che dal 1932 viene coinvolto fino agli anni Sessanta nella lunga vita artistica e produttiva della fornace come direttore artistico e come designer.

Sarebbe lunghissimo citare l’elenco degli artisti, dei designer, degli architetti italiani e internazionali che hanno collaborato con Venini e che hanno costruito, pezzo dopo pezzo, un patrimonio culturale inestimabile in questo secolo di vita dell’azienda, che dal 2016 fa parte del Gruppo Damiani

Silvia Grassi Damiani – Photo © Andrea Savini
Silvia Grassi Damiani – Photo © Andrea Savini
Marco Piva – Photo © Davide Corona
Marco Piva – Photo © Davide Corona

Come nuovo direttore artistico, Marco Piva raccoglie questa ricca eredità. La missione ‘possibile’ è proprio quella di «ridefinire il percorso creativo di prodotto a partire dall’analisi del patrimonio storico-culturale contenuto nell’archivio del marchio», spiega. «Il brand vanta collaborazioni con artisti e designer come Carlo Scarpa e Gio Ponti, che hanno fatto la storia del design dell’ultimo secolo e per me è un privilegio lavorare per contribuire al suo successo».

Lampadario progettato da Carlo Scarpa e prodotto da Venini per l’esposizione di Torino “Italia 61” nel 1961.

Oltre che sui singoli oggetti e sulle aspettative estetiche e funzionali degli utilizzatori, il lavoro dell’architetto si concentrerà sul coinvolgimento di Venini nel settore del luxury contract negli ambiti progettuali dell’ospitalità e delle residenze, a partire dalla propria consolidata esperienza professionale ma anche dalla storia stessa dell’azienda.

Venini infatti ha realizzato a partire dagli anni ’30 numerose realizzazioni ‘contract’ ante litteram di grande importanza: il Palazzo della Borsa di Milano, la Torre della Rivoluzione di Brescia, la Banca Popolare di Milano, il Palazzo del Ministero della Corporazione e la Motonave Conte di Savoia, o ancora, solo per citarne alcuni, il Grand Hotel de Milan, l’Hotel Continental a Roma, l’Olivetti Corporation of America, lo Schloss Theater di Fulda in Germania, l’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, il Mandarin Hotel di Singapore, la Swiss Credit Bank e la Wall Street Branch  a New York, le sedi della Banca d’Italia a Roma, Milano, Napoli. 

Villa Rangoon, Accra, progetto di Marco Piva – Photo courtesy Studio Marco Piva

Silvia Damiani, Presidente di Venini, afferma: «Sono davvero entusiasta di questa nuova collaborazione. Non solo Marco Piva ha alle spalle una vasta esperienza creativa, ma ha anche partecipato a illustri progetti a livello internazionale. La sua figura è rilevante nel panorama culturale italiano ed estero. Marco Piva saprà proiettare Venini in una dimensione ancora più cosmopolita».