La collezione di Thierry Barbier-Mueller riunisce più di 650 sedie dagli anni Sessanta a oggi, ed è costituita per due terzi da pezzi unici, prototipi o edizioni limitate. Senza l’intento di creare un corpus scientifico ed esaustivo sulla storia della sedia, la raccolta privata riflette l’interesse di un collezionista appassionato di oggetti atipici, avulsi dal sistema del design industriale, realizzati da autori di fama internazionale ma anche da giovani designer ancora poco noti.
Dopo più di 20 anni di inesausta ricerca, Thierry Barbier-Mueller ha accettato di metterne in mostra una parte nelle sale del Musée cantonal de design et d’arts appliqués contemporains – MUDAC con una ‘scenografia’ firmata da Robert Wilson, che ha immaginato un allestimento ispirato alle arti dello spettacolo e della messa in scena. Le 211 sedie, realizzate da 168 firme, formano un corpus ricco e diversificato che enfatizza ricerca, proposte formali innovative, utilizzo e assemblage di materiali sperimentali, variazioni di scala e di funzione.
Per valorizzare ognuna delle sedie in mostra, Robert Wilson si è appropriato della capacità semantica dell’oggetto di raccontare una storia senza parole. Un allestimento immersivo in cui le sedie sono trattate come le protagoniste di uno spettacolo di ‘art vivant’, che si legge come una vasta opera in quattro atti, (Bright Space, Medium Space, Dark Space e Kaleidoscope Space) in cui luce e suono amplificano la drammaturgia della narrazione mettendo a confronto pubblico e oggetti iconici nelle loro numerose declinazioni.
Fino al 26 febbraio 2023.
MUDAC Office: Chantal Prod’hom, Suzanne Hilpert Stuber
Foundation Musée Barbier-Mueller: Thierry Barbier-Mueller, Charlotte Savolainen-Mailler
Associate scenographer: Annick Lavallée-Benny
Coordination: Magali Conus
Photo credit: Lucie Jansch
